Rubriche
Ripple (XRP) e Dogecoin (DOGE): gli investitori scelgono RI Mining Cloud Mining, guadagnando $25.000 al giorno
Recentemente, con il rialzo simultaneo dei prezzi di XRP e DOGE, il mercato delle criptovalute ha rapidamente riconquistato popolarità. I dati mostrano che Dogecoin è tornato al livello…

Elogio a Goffredo Fofi
Se si facesse un sondaggio, tra gli italiani, su quanti conoscessero Goffredo Fofi, su quanti lo abbiano letto o su quanti sapessero almeno chi fosse, credo che non si arriverebbe ad una percentuale a doppia cifra!

Gioco fluido: evoluzione dell’utente nell’era del cross-platform
Le tecnologie impiegate in ogni settore sono sempre più connesse e flessibili. Lo si nota nel mondo dell’intrattenimento digitale, ma in generale nell’intera industria globale dei videogiochi, che registra annualmente…

La nazionale e la frittatona di cipolle!
“Sabato 18, alle ore 20 e 25, in telecronaca diretta da Wembley, Inghilterra-Italia, valevole per la qualificazione alla coppa del mondo; Fantozzi aveva un programma formidabile

America, ma che ce vengo a fa…
Così cantava negli anni ‘70 il simpatico Pippo Franco! Si dovrebbero chiamare Stati Uniti d’America ma, per noi italiani, sono sempre stati semplicemente l’America; sogno, liberatori, alleati, ingombranti,…

Abito vintage: una scelta chic, sostenibile e di tendenza
Scopri perché l'abito vintage è tornato di moda, diventando una scelta consapevole e sostenibile grazie alla sua unicità, qualità e ridotto impatto ambientale

Jackpot Sounds: Vivi le emozioni unica delle vittorie senza giocare
Scopri come Jackpot Sounds trasforma i suoni dei casinò in emozioni digitali pure. Emozionati con ogni vittoria, senza dover giocare

“Quelli” di destra o “quelli” di sinistra?
Non sono un giudice di cassazione né sono un costituzionalista; sono solo un “coglione” che ha abbastanza tempo e, quando è stato ratificato dal parlamento il cosiddetto decreto sicurezza, si è preso la briga di andarsi a leggere quei 39 articoli di cui è composta la legge

Dolori da ciclo? Una guida alle soluzioni efficaci per ritrovare il benessere
Anche se il ciclo mestruale è una parte naturale della vita delle donne, non tutte lo vivono allo stesso modo. Alcune persone durante il periodo premestruale o durante…

What Was Bitcoin Pizza?
Bitcoin Pizza refers to one of the most famous transactions in cryptocurrency history. On May 22, 2010, a programmer named Laszlo Hanyecz made the first documented Bitcoin purchase by buying two pizzas for 10,000 BTC

- Scritto da Redazione
- Rubriche
- Visite: 653
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, questa lettera di Eugenio Baronti in merito agli assi viari.
Ho letto sulla stampa locale, un comunicato di cittadini che vivono sul Viale Europa a Lammari e Marlia che chiedono di realizzare, in tempi brevi, il progetto degli assi viari, riproponendo un vecchio conflitto tra cittadini della Piana che sa molto di guerra tra poveri, con delle argomentazioni che sembrano riesumate da un passato che pensavo fosse morto e sepolto e, invece, eccoli di nuovo, a riproporre, come se niente fosse, vecchi progetti come se dopo trent’anni il mondo fosse rimasto fermo, come le loro idee.
Io ho vissuto, male molto male, per 50 anni sul Viale Europa a Lammari. Da 12 anni sono fuggito, quindi capisco e comprendo il disagio di chi vive lungo il Viale, dove ogni giorno transitano migliaia di mezzi pesanti e di auto che distruggono la qualità della vita dei residenti. Non solo aria cattiva e una quantità esagerata e micidiale di polveri, ma anche la negazione, soprattutto per bambini e anziani, della libertà e del diritto a muoversi, ad uscire di casa in autonomia, perché avventurarsi a piedi o in bicicletta sul viale in mezzo a camion giganteschi è un’avventura in cui si mette in gioco la propria vita. Fino che ci ho abitato, ho tenuto anche il numero dei morti e al 2009 se ne contavano 17. Tutto questo è il frutto avvelenato di un modello di mobilità incivile e del tutto insostenibile. Quando, nelle calde sere d’estate, ero costretto a tenere le finestre chiuse semplicemente per poter parlare, durante la cena, con moglie e figli, o quando sul divano davanti alla TV dovevo sopportare il continuo tintinnio dei bicchieri e dei piatti quando passavano camion la cui portata e potenza faceva tremare la terra e la poltrona sotto il culo, io non ho mai pensato che la soluzione del problema fosse quello di costruire una nuova grande viabilità che avrebbe spezzato in due la Piana. Nonostante questa situazione di violenza contro la qualità della mia vita, mi sono sempre opposto e sono quasi sempre stato, soprattutto negli anni 90 e primi anni 2000, in prima fila nella lotta contro questo sciagurato progetto, ormai fuori dal tempo. Comprendo il disagio dei cittadini residenti ma non capisco come si possa arrivare a pensare che l’aria, in una piana che si configura come una conca chiusa, possa migliorare spostando di meno di un chilometro in linea d’aria il traffico, cementificando nuovo suolo e aumentando il carico inquinante con una nuova viabilità che, invece di disincentivare e scoraggiare il traffico veicolare privato su gomma, lo favorirebbe e lo incrementerebbe. E’ una autentica follia pensare che il modello di mobilità del XXI secolo possa essere ancora quello del novecento e pensare che ad ogni testa possa corrispondere un’auto privata. Questo modello è improponibile per una semplice e banale legge dei numeri: 70 anni fa, quando questo modello si è imposto, il pianeta era abitato da solo 2,5 miliardi e oggi stiamo raggiungendo i 9 miliardi e, quelli che allora erano paesi poveri o in via di sviluppo, oggi stanno assumendo il ruolo di potenze mondiali che stanno soppiantando in molti campi l’egemonia dell’Occidente. Innumerevoli esperti e studiosi della mobilità a livello internazionale, concordano nel sostenere che questo modello porterà al collasso il pianeta e quindi è urgente e necessario avviare da subito una fase di transizione in cui dovrà essere penalizzato e disincentivato il trasporto privato individuale su gomma e soprattutto dovrà essere superato il mito dell’auto in proprietà per affermare una nuova cultura della mobilità fondata sull’auto come un servizio ad uso collettivo e pubblico, auto che nel prossimi anni saranno a guida semi autonoma e autonoma. L’obiettivo prioritario è ridurre al minimo essenziale il trasporto privato su gomma, potenziare un sistema di trasporto pubblico delle merci e delle persone sul ferro, realizzare sistemi di metropolitane di superfici e tranvie elettriche e sviluppare infrastrutture di micro-mobilità e mobilità dolce. La sfida del futuro non è costruire nuove strade, ma creare un’offerta di servizi pubblici che corrispondano alle esigenze reali dei cittadini. Il compito della politica è promuovere soluzioni di mobilità che inducano le persone progressivamente ad abbandonare l’auto privata e ad utilizzare un trasporto pubblico intelligente, flessibile e multimodale. Questo è possibile perché siamo dentro la quarta rivoluzione tecnologica, del mondo digitale e dell’intelligenza artificiale, che rende possibile e praticabile un’offerta di mobilità più flessibile perché si può conoscere e prevedere la domanda di mobilità delle persone e costruire un servizio di trasporto pubblico on-demand a misura delle diverse esigenze del cittadino. L’ ignoranza, la pigrizia intellettuale e la miopia politica dei nostri amministratori, che guardano al futuro con la testa rivolta all’indietro, la pagheremo tutti noi, sulla nostra pelle. Fermiamoli finché siamo in tempo, andiamo a firmare in tanti la petizione popolare contro gli assi viari promossa dal Coordinamento delle associazioni e comitati per fermare una scelta scellerata senza senso, dannosa e completamente fuori tempo.
- Scritto da Redazione
- Rubriche
- Visite: 4244