Ce n'è anche per Cecco a cena
'Menu palestinese' nelle scuole di Capannori: ma il sindaco Del Chiaro non si vergogna?
Quando abbiamo letto il comunicato inviatoci dal consigliere comunale di Forza Italia Scannerini, quasi quasi non volevamo crederci. Ma come?, possibile che a Capannori, amministrazione comunale di sinistra, ma non esageriamo, si possano proporre certe cose? Si, perché anche se incredibile, qualcuno ha presentato la proposta di istituire un Menù palestinese per le mense scolastiche del territorio comunale. Non sapevamo né potevamo immaginare che esistesse una cucina tradizionale palestinese scissa dalle altre cucine del Medio Oriente e, comunque, andando a leggere la composizione del pasto ci siamo resi conto che non c'è assolutamente niente di particolarmente palestinese e che si tratta solo ed esclusivamente di un modo per veicolare questioni di carattere politico nelle scuole. Abbiamo una cucina italiana che ha appena ricevuto dall'Unesco la qualifica di patrimonio dell'umanità ed ecco che si tenta di spacciare la gastronomia di un altro paese che non ne ha neanche le potenzialità. E se qualcuno avesse proposto, in senso di solidarietà e pace, un Menù ebraico che una cucina, effettivamente, ce l'ha, cosa sarebbe accaduto? Pasta al pomodoro e alloro, falafel, crudité di finocchi e carote: non sappiamo quanti bambini mangerebbero queste pietanze, ma sappiamo che di palestinese qui c'è ben poco. Che sia una questione politica è assolutamente evidente e ci saremmo aspettati una presa di posizione da parte di tutti i politici facenti parte dell'opposizione in consiglio comunale a Capannori...

Non serviva Elon Musk per dirci che o usciamo dall'Unione Europea o sarà la fine del nostro sfasciato Paese
Hanno fatto scalpore le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e dell'imprenditore Elon Musk sulla inutilità o quasi dell'Unione Europea e sulla prossima fine della sua…

Francesco Raspini se ne va senza... sbattere la porta: mancheranno le sue lucide analisi e la sua apertura mentale
Prima o poi il momento dei saluti o, peggio ancora, dell'addio, arriva sempre. Nella vita, ma anche in tutto quello che, durante l'esistenza, l'essere umano porta avanti. Francesco…

Allarme conversioni all'Islam in Europa e anche in Italia: perché?
Più che di un allarme, si tratta di una... epidemia vera e propria. In alcuni Paesi, tra l'altro, in atto già da decenni, in Italia più frequente negli…

Onestà intellettuale, questa sconosciuta (non a noi): via dei Salicchi-Foro Boario, una nuova viabilità che funziona
Dopo 15 anni di Gazzetta di Lucca, poco meno di trenta processi e altrettanti esposti disciplinari al (dis)Ordine dei giornalisti, questo scribacchino di provincia con aspirazioni nazionali, ha…

Niente carne di maiale per i musulmani a scuola e a lezione niente storia d'Italia perché non gliene frega niente
Non sono molte le persone che a Lucca, pur essendo di sinistra, meritino la nostra considerazione. Un tempo molto lontano, al contrario, era l'opposto e non riuscivamo ad avere come amici e mentori se non intellettuali, professori e anche politici di sinistra. Uno di quelli ai quali è andata e va, da sempre, la nostra stima è Luciano Luciani, sicuramente cresciuto negli anni della contestazione, ma storico di spessore e, soprattutto, appassionato di un periodo, il Risorgimento, sempre troppo poco studiato. Di fronte a quanto sta avvenendo sul fronte dell'invasione e della sostituzione etnica ad opera di orde di musulmani fatti entrare senza alcun criterio né regola, proprio Luciano Luciani con il suo Risorgimento ci sono venuti in mente, lui che tanto ha fatto per il museo che si trova in Cortile degli Svizzeri, lui che ha scritto su quell'epoca e che, per primo, soffre quando la storia d'Italia sembra poterne o volerne fare a meno. Ci sono già scuole in alcune città d'Italia dove gli studenti di religione musulmana se non sono la maggioranza poco ci manca. Studenti ai quali quello che interessa è soltanto il rispetto della legge islamica ossia dell'Islam e che non sentono, non provano, non hanno alcun interesse a conoscere il passato del nostro Paese, figuriamoci la storia del Risorgimento. Ecco, basterebbe una riflessione in proposito per capire che non si possono ospitare immigrati di prima, seconda, terza generazione di religione musulmana per il semplice motivo che a loro non importa niente del nostro Paese se non, in un ipotetico futuro, per colonizzarlo e sottometterlo. Via i crocifissi dalle aule, via il cibo dal menu, via la storia d'Italia perché non ha niente a che vedere con il Corano anzi, a volte ci fa proprio a cazzotti. Cosa gliene fregherà mai ai giovani musulmani di Giuseppe Garibaldi, di Cavour, di Mazzini? Niente. Facendo entrare centinaia di migliaia di immigrati stiamo distruggendo la nostra identità con la scusa di una manodopera a basso costo e di pensioni che dovrebbero pagarci...

Di fronte all'incedere dell'Islam c'è solo un modo per salvarsi: diventare... israeliani
Sono anni, decenni che ci sforziamo in tutti i modi per far comprendere ai nostri lettori che l'Occidente sta progressivamente soccombendo sotto i colpi e gli sbarchi dell'Islam. Quando un Paese come l'Italia possiede fondamenta fragili e nemmeno più una identità nazionale, è evidente che il suo futuro è nelle mani di un esercito invasore che non deve nemmeno combattere per ottenere quello che cerca. Rispetto a 25 anni fa, quando i terroristi islamici sembravano apparire per la prima volta all'orizzonte, oggi accade, addirittura, il contrario: a New York si è passati dagli attentati alle Torri Gemelle con i soliti dietrologi e complottisti dementi che continuano a non credere all'evidenza, al primo sindaco musulmano. Com'è possibile che un candidato musulmano sia stato eletto? Chi lo ha votato e perché? Dagli Usa all'Europa il passo è semplice: dalla Gran Bretagna alla Francia, dalla Germania all'Italia, è chiaro a tutti che, complice la sinistra e anche la magistratura, l'uomo bianco e occidentale ne avrà ancora per poco. I proPal, le ragazzine occidentali mantenute da babbo e mamma, i maranza, gli immigrati che non pagheranno alcuna pensione a noi, ma, casomai, ci metteranno al muro, hanno compreso che siamo un popolo debole, senza principi, senza valori, senza uniformità di carattere, pronti a venderci l'anima per denaro, sesso, droga, tutte le perversioni che l'Islam considera tali e per le quali ci manderebbe e ci manderà, prima o poi, all'altro mondo...

Giorgio Lazzarini come Beatrice Venezi: quando la Sinistra mette in mostra il peggio di sé
Fa ridere la Sinistra. Sia quella lucchese sia quella nazionale. Hanno il coraggio di sparare sterco contro chi si aggiudica un incarico, chiamando in causa la nomina politica e si dimenticano che da sempre, sin dai tempi del Pci, facevano altrettanto, colonizzando Rai 3, occupando cattedre in tutte le università, raspando cultura e potere dovunque era possibile spacciandosi per vittime di un sistema fascista o similare. Lasciamo perdere il caso di Beatrice Venezi, ci sarebbe da scrivere a iosa contro i bastardi della cultura a una dimensione che vogliono staccare la testa ad una donna che ha il solo difetto di essere bella, di essere brava e di essere, può capitare, di destra o, comunque, di portare avanti valori decisamente lontani anni luce da quella pseudo cultura woke o lgbtq o anche filo islamista che è tanto cara ai verniciati di rosso. Ciò che ci ha colpito ultimamente sono gli attacchi di cui è stato bersaglio l'amministratore unico del teatro del Giglio Giorgio Lazzarini che sicuramente non è di sinistra, che certamente gode delle simpatie dell'attuale amministrazione comunale, ma che non per questo deve essere martellato ogni volta che accade qualcosa. Lo abbiamo notato già in diverse occasioni e, adesso, anche a seguito dell'ultima minaccia del sindacato e dei dipendenti del teatro Giglio i quali si sono svegliati giustamente proprio il giorno prima della inaugurazione dei Comics, con il rischio concreto di mandare l'evento a quel paese...

I numeri del sondaggio per il LSF confermano il successo di Mimmo D'Alessandro, ma, in particolare, quello che ha fatto in 25 anni per Lucca
A differenza di tutte le altre conferenze stampa, questa volta non ce la siamo sentita di porre una domanda al promoter del Lucca Summer Festival. Poi, però, a giornata inoltrata, ci è venuta in mente una cosa che avremmo potuto e dovuto domandare. All'incontro con la stampa precedente la manifestazione, questa primavera, Mimmo D'Alessandro aveva spiegato come avvertisse una sorta di impotenza e di incapacità di comprensione per l'atteggiamento dei lucchesi o, almeno, di una parte di loro, verso il Lucca Summer Festival e verso colui che lo aveva portato qui. Restammo colpiti da questa sorta di appello che sembrava nascondere e male una sofferenza intima. L'altro giorno, invece, abbiamo visto un Mimmo D'Alessandro in grande spolvero, un bel sorriso che trasmetteva ottimismo, e, infatti, proprio le sue parole hanno annunciato che stava bene e che con la città aveva un rapporto buono e, così dicendo, manifestava la sua contentezza. Ora, che cosa sia successo in questi mesi non è dato saperlo, ma è indubbio che lo spirito e l'umore del promoter napoletano siano cambiati in meglio. Ecco la domanda che avremmo dovuto fare, ma che ci è venuta in mente solamente qualche ora dopo. I numeri del sondaggio commissionato alle giovani dell'azienda incaricata di svolgere l'indagine hanno sicuramente contribuito al miglioramento dell'umore di D'Alessandro...

E ora il 27 gennaio non veniteci più a rompere i coglioni con la Shoah e gli ebrei vittime del nazi-fascismo
Sono anni, pardon, lustri che storici, giornalisti, intellettuali, insegnanti si battono il petto per ricordare il 27 gennaio, Giornata della memoria dedicata alla Shoah e alle vittime del nazi-fascismo. Sono passati novant'anni da quando gli ebrei venivano rapiti e spediti senza tanti complimenti, all'interno di carri bestiame, nel campi di sterminio. E non c'è anno in cui gli antifascisti di oggi, coloro che si sciacquano la bocca senza essersela, in realtà, mai lavata, urlino come debosciati i misfatti commessi nei confronti del popolo ebraico. E, badate bene, si tratta degli stessi manifestanti che, oggi, attaccano Israele e gli ebrei per il presunto genocidio - ma dove?, ma quando?, ma come? - schierandosi con Hamas e con i tagliagole dell'Islam più o meno radicale. Al punto che, come recita giustamente l'amico Roberto Vannacci, in un mondo al contrario senza più mondo, ma solo il contrario, quelli che un tempo cacciavano gli ebrei per ucciderli ora sono lì in prima fila a difenderli mentre gli altri, gli antifascisti poco anti e molto fascisti, vorrebbero consegnarli tutti ai bastardi terroristi di Hamas e, perché no?, anche a qualche altro esemplare del mondo antioccidentale così tanto vituperato e odiato da questi imbecilli verniciati di rosso a un tanto al chilo. Della serie tutto il mondo occidentale, ad eccezione di Stati Uniti e Ungheria, si è schierato, organismi sovranazionali compresi, con i massacratori del 7 ottobre 2023. Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, sono scese in piazza con migliaia di bandiere palestinesi chiedendo a più non posso la morte per non dire peggio, di Israele e del suo governo. Anche in Israele i dementi progressisti e di sinistra hanno fatto di tutto per protestare contro Netanyahu senza rendersi conto che un paese così piccolo non può permettersi una opposizione così autolesionista...



