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Abito vintage: una scelta chic, sostenibile e di tendenza
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Jackpot Sounds: Vivi le emozioni unica delle vittorie senza giocare
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“Quelli” di destra o “quelli” di sinistra?
Non sono un giudice di cassazione né sono un costituzionalista; sono solo un “coglione” che ha abbastanza tempo e, quando è stato ratificato dal parlamento il cosiddetto decreto sicurezza, si è preso la briga di andarsi a leggere quei 39 articoli di cui è composta la legge

Dolori da ciclo? Una guida alle soluzioni efficaci per ritrovare il benessere
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What Was Bitcoin Pizza?
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I tigli lungo viale della stazione a Ponte a Moriano, le riflessioni di un residente
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Destra e sinistra, "Caro Aldo ti scrivo, così, mi arrabbio un po'..."
Caro amico mio, ho letto il tuo articolo con grande, enorme difficoltà. Non entro nel dibattito politico perché è giusto che ognuno abbia le sue idee; ti faccio però un esempio concreto: come sai frequento (anzi frequentavo) la curva laziale dello stadio olimpico e ti posso garantire che è una curva completamente in mano alla destra...

La sessualità maschile rappresenta un pilastro essenziale della qualità della vita
La sessualità maschile, ancora oggi tema spesso sottovalutata o affrontata con imbarazzo, rappresenta un pilastro essenziale della qualità della vita. Disturbi come calo del desiderio, disfunzione erettile o eiaculazione precoce…

Aprire un centro scommesse in Italia nel 2025: guida per chi vuole investire nel settore
Avviare un centro scommesse oggi può rappresentare un’interessante occasione per chi cerca un’attività imprenditoriale regolamentata, con margini di crescita e una base di clientela ben definita

Gioco online e minori: come funziona la normativa internazionale
In tutto il mondo, la maggiore età è il primo requisito per accedere ai casinò online. La soglia può variare leggermente da Paese a Paese — nella maggior parte dei casi è fissata a 18 anni, in alcuni Paesi a 21 — ma il principio è condiviso ovunque

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La domotica sta rivoluzionando il modo in cui gestiamo l’energia nelle nostre abitazioni, permettendo di ridurre gli sprechi e ottimizzare i consumi. Grazie a dispositivi intelligenti e sistemi automatizzati, è possibile abbassare significativamente le bollette, soprattutto scegliendo le giuste tariffe luce e gas.
Come la domotica aiuta a risparmiare energia
Una casa smart è dotata di tecnologie che permettono di controllare e regolare il consumo energetico in modo efficiente. Secondo alcune stime, l’uso di dispositivi domotici può portare a un risparmio di circa 200 euro all’anno sulle bollette. Questo avviene grazie a:
Termostati intelligenti, che regolano la temperatura in base alle abitudini degli abitanti e alle condizioni climatiche.
Prese smart, che evitano sprechi di energia scollegando automaticamente gli elettrodomestici non utilizzati.
Illuminazione automatizzata, con lampadine LED gestibili da remoto per ridurre il consumo elettrico.
Ottimizzare le tariffe luce e gas con la domotica
Oltre a ridurre i consumi, la domotica permette di sfruttare al meglio le offerte luce e gas disponibili sul mercato. Alcuni fornitori offrono tariffe multiorarie, che consentono di pagare meno nelle fasce orarie più convenienti. Con un sistema domotico, è possibile:
Programmare l’uso degli elettrodomestici nelle ore in cui l’energia costa meno.
Monitorare i consumi in tempo reale, evitando sprechi e ottimizzando l’uso delle risorse.
Automatizzare il riscaldamento, riducendo il consumo di gas senza compromettere il comfort.
Quali dispositivi scegliere per una casa smart
Investire in dispositivi intelligenti può fare la differenza sulla bolletta. Alcuni degli strumenti più efficaci includono:
Termostati smart, che permettono di risparmiare cifre interessanti sulla bolletta del gas.
Prese intelligenti, che eliminano il consumo in standby, riducendo i costi dell’elettricità.
Sensori di movimento, che accendono le luci solo quando necessario, evitando sprechi inutili.
Adottare queste soluzioni non solo aiuta a risparmiare, ma contribuisce anche a un uso più sostenibile dell’energia, riducendo l’impatto ambientale. La tecnologia, se utilizzata correttamente, può trasformare la gestione della casa in un sistema efficiente e conveniente
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo documento inviatoci da due sorelle, lettrici del giornale, indirizzato al presidente della Regione Euge:nio Giani:
Gentile Presidente,
io e mia sorella ci rivolgiamo nuovamente a lei, perché non abbiamo ancora risposte concrete e la situazione sta diventando insostenibile.
Come già le avevamo raccontato, nostra madre, 86 anni, invalida 100% e malata di Alzheimer, da Novembre 2024 si trova in una RSA di Lucca al costo mensile di oltre 3.600 euro.
Abbiamo tentato di curarla a casa per circa due anni con l’ausilio di una badante, ma non è stato possibile continuare, perché le sue condizioni si sono rapidamente aggravate e non siamo più riuscite a trovare badanti disposte e/o capaci di assisterla.
Abbiamo iniziato il difficile percorso con i Servizi Sociali per arrivare, non senza fatica, a far valutare nostra madre dalla commissione UVM la quale le ha riconosciuto il massimo livello di Isogravità (5), ha espressamente preso atto dell’impossibilità che venga assistita a casa sia da familiari che da badanti ed ha pertanto riconosciuto che il piano assistenziale permanente in struttura è corretto. Bene... ma la quota sanitaria non arriva e noi non abbiamo più soldi!
A casa, intanto, c’è nostro padre, 87 anni, invalido al 100% con un grave deficit cognitivo certificato che ha necessità di essere assistito 24 ore su 24, perché oltre a presentare chiari sintomi di Alzheimer (patologia già certificata da medico specialista USL) è affetto da una patologia neurologica degenerativa degli arti inferiori, che ne ha compromesso irrimediabilmente l’equilibrio, quindi, se non sorretto e accompagnato, è soggetto a continue cadute, con prevedibili conseguenze nefaste.
Presidente, io e mia sorella ci facciamo in quattro ogni giorno, ma per tenere mamma in RSA e pagare anche la badante per qualche ora per nostro padre, due pensioni non bastano e i risparmi sono quasi finiti! La nostra mamma dopo aver lavorato e pagato le tasse tutta la vita, ha diritto ad essere assistita in modo dignitoso e non perché è semplicemente anziana, ma perché ha una malattia terribile! Una malattia per la quale non c’è cura, una malattia che peggiora ogni giorno e che fa ammalare anche i familiari! In due occasioni l’abbiamo portata in ospedale, perché non rispondeva più e non si muoveva: era intossicata dai farmaci, perché noi, a casa, non sapendo come fare a calmarla, abbiamo sicuramente ecceduto nel dosaggio, ma quando una donna urla 24 ore su 24, cerca di andare sul terrazzo e si vuole lanciare di sotto, cosa dobbiamo fare se non sedarla come possiamo??!! Cosa può fare un figlio di fronte ad una madre in quelle condizioni e ad un padre di 87 anni che piange disperato come un bambino??
I servizi sociali ci dicono che abbiamo diritto alla quota sanitaria, ma dobbiamo aspettare lo scorrimento della lista di attesa. Ma quale scorrimento?? Dopo soli due mesi che era in lista dal 19° posto è scesa al 45°! E sa perché? Perché, ci dicono, ha una casa di proprietà e due figlie! Ma stiamo scherzando? Mia madre è MALATA anche se ha una casa e due figlie! Deve essere CURATA dal personale specializzato che la sua malattia richiede anche se ha una casa e due figlie! Io e mia sorella, se la patologia di nostra madre non consente di poterla assistere in modo tale da evitarne la morte, COSA possiamo fare? Possiamo pagare l’RSA, certo, lo stiamo facendo, ma se i soldi stanno finendo? Che facciamo? La riportiamo a casa e la guardiamo morire! Sì, Presidente, non potremo che guardarla morire, perché la patologia di mamma è una forma complessa di Alzheimer che ha delle ulteriori componenti (certificate dallo psichiatra che l’ha curata per anni) che richiedono competenze specifiche sia per l’assistenza diurna e notturna (nostra madre urla dal primo pomeriggio fino alla mattina successiva!) che per la gestione della terapia farmacologica che, come adesso abbiamo saputo, non è mai uguale da un giorno all’altro e deve essere modulata diversamente ogni giorno da chi sa cosa e come farlo! Possiamo forse farlo noi figlie?? Fossimo anche dieci figlie non cambierebbe niente! E’ possibile che un parametro come i figli e la casa, casa di cui mamma è proprietaria solo di un terzo e dove comunque vive mio padre anch’esso malato di Alzheimer, ostacoli l'ottenimento della quota sanitaria?? Si chiama appunto QUOTA SANITARIA, perché attiene alla SALUTE! Non al possesso della casa!!! E la tutela della salute di un cittadino non può gravare interamente sulla famiglia! I parametri socio-economici devono rilevare per forme di aiuto complementari, certo, ma non per negare il diritto alla cura a chi, senza quelle cure, non sopravvive!
La coordinatrice della RSA ci ha detto chiaramente che anche in struttura la gestione di mamma è molto complicata e di questo ha informato anche l’assistente sociale, quindi, se sono in difficoltà loro, figuriamoci come potremmo fare io e mia sorella e, non ultimo, nostro padre che ultimamente, poverino, a stento riesce a stare in piedi!
Presidente, tra poco i risparmi saranno finiti, le pensioni non sono sufficienti, non abbiamo beni da vendere ed io e mia sorella (solo una di noi lavora) non ce la facciamo a sostenere spese così ingenti!! Quindi, Presidente, cosa facciamo?? Noi chiediamo solo la QUOTA SANITARIA, per far assistere mamma in modo adeguato e non far mancare il minimo indispensabile a nostro padre negli ultimi anni, o mesi, che gli restano. Diversamente, come le avevamo già scritto, dobbiamo sperare che muoia uno dei nostri genitori?? Magari nostra madre, che è quella che costa di più?? Le confermo, ancora una volta, con grande amarezza, che sì, io e mia sorella lo speriamo tutti giorni e mi sono trovata ad urlare questo pensiero orribile anche all’assistente sociale, perché quando non potremo più pagare l’RSA, la nostra mamma verrà coattivamente rimandata a casa e noi potremo solo veder morire lei e nostro padre senza aver avuto alcuna assistenza.
Ribadiamo che è vergognosa ogni ipocrita indignazione quando sui giornali leggiamo che un figlio o un marito ha messo fine a questa disperazione nel modo più estremo.
La preghiamo, ancora una volta, di aiutarci.