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Un necrologio di emozioni per salutare la scomparsa di José “Pepe” Mujica, ex presidente dell'Uruguay
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I genitori del settore giovanile Under 14 della Lucchese 1905 ringraziano lo staff e sperano nel futuro
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Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta, firmata dal consigliere comunale Partito Democratico Gianni Giannini, rivolta al sindaco del comune di Lucca Mario Pardini a seguito dell'intitolazione della strada a Sandro Pertini:
"Con la intitolazione di una via al Presidente- partigiano Sandro Pertini, si chiude la surreale vicenda che ha polarizzato la dialettica politica locale per vari mesi, portando la città di Lucca all’attenzione nazionale per il retrivo pensiero politico/amministrativo che l’ha contraddistinta.
Oggi, (ieri) presente al disvelamento della targa stradale, ho provato sollievo ed orgoglio per la mia città, che a prescindere delle pastoie politiche della sua Amministrazione, ha saputo sollevarsi verso l’ iniquo voto di contrarietà della maggioranza politica in Consiglio Comunale e numerosa ha dato sostegno alle istanze di più parti della società civile per il superamento dei blocchi ideologici che hanno contraddistinto la iniziale reazione della coalizione di governo della città.
Contenta quindi la minoranza consiliare che ha portato la mozione propositiva e contente l’ANPI e tutte le Associazioni demo/progressiste che insieme hanno dato sostegno per il risultato odierno.
Contento il Sindaco di Stella, città natale di Sandro Pertini, Andrea Castellini, disceso a Lucca con i capigruppo (maggioranza e minoranza) del suo Consiglio comunale.
Contento il Sindaco di Lucca Mario Pardini per la conclusione di una vicenda che non l’ha valorizzato di fronte all’opinione pubblica nazionale ed al comune sentire popolare.
Tutto bene quel che finisce bene quindi?
Nonostante la organizzazione da grande evento, banda con gli ottoni compresa, il Sindaco Pardini NON può dirsi soddisfatto della giornata odierna , perché il sostegno politico della sua coalizione non ha avuto quella unanimità che la delibera di intitolazione avrebbe richiesto.
Vistose assenze hanno dato risalto, quale quella del capogruppo di FdI, Lido Fava e degli adepti alla sua corrente politica (l’altra fazione era invece presente ).
Lo stesso capogruppo Fava, che in Consiglio comunale impunemente, gridava verso la minoranza slogan del ventennio fascista;
e la totale assenza del gruppo Difendere Lucca, quello a cui sono state imputate dichiarazioni quali “..mai una via a Lucca ad un partigiano”.
Insomma , ill.mo Sindaco Pardini, la intitolazione di oggi non sana agli occhi della cittadinanza le sue fragilità politiche, corroborate anche dal fatto che la sua commemorazione dell’uomo Pertini si è completamente astenuta dal ricordare la storia personale e politica del suo impegno partigiano- antifascista, che attraverso l’esilio, gli anni di prigionia ed il confino, negli anni successivi al fascismo lo hanno portato ad essere padre Costituente per i socialisti e settimo Presidente della Repubblica Italiana. (…. il Presidente degli italiani ed il più votato tra tutte le elezioni presidenziali della storia repubblicana, questa la narrazione Wikipedia del primo cittadino).
Troppi equivoci episodi di questi ultimi tempi, con risvolti anche nazionali, principalmente riferibili alle sue liaisons politiche dangereuses ci spingono a considerare questa Amministrazione come un azzardo per la serenità democratica cittadina.
La considerazione del pericolo percepito, porta automaticamente ad un rigetto della azione amministrativa. Sta quindi a Lei recuperare le legittime funzioni di guida della sua Amministrazione se non altro per salvaguardare la dignità della carica che oggi ricopre".
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento-denuncia-segnalazione di un noto ambientalista questa volta, però, nella veste di un abitante di Capannori che ha scattato anche alcune immagini dei rifiuti pesanti abbandonati qui e là:
Mentre l'amministrazione di Capannori continua ad autocelebrarsi e a narrarci di quanto sono bravi nell'intercettare i rifiuti, il territorio é sempre più cosparso di discariche selvagge. Certo i primi responsabili sono quei cittadini sciagurati che non esitano ad abbandonare rifiuti, ma anche l'Ascit ed il Comune non fanno molto per impedirlo. Volete un esempio, Via dell'Arpino, ovvero la via che conduce al casello autostradale passando per Paganico. Da anni, ovvero da quando ci è stato “regalato” il casello, la via é oggetto di continui abbandoni. Abbiamo inutilmente richiesto il controllo di telecamere e in cambio l'amministrazione solerte ci ha regalato un cartello che avvisa della loro presenza, ma di quest'ultime nemmeno l'ombra. Da diversi giorni un concittadino aveva segnalato sui social la presenza di elettrodomestici gettati in un fosso lungo la strada e di una serie di materassi accatastati sul ciglio opposto. Passa il tempo e nessuno interviene, così qualche scellerato, magari il responsabile stesso dell'abbandono ha pensato bene di incendiarli, così da far sparire eventuale tracce che permettessero di risalire al responsabile. Le alte fiamme e una nera coltre di fumo che si sono sprigionate hanno invaso l'intera carreggiata stradale impedendo il passaggio delle auto che si recavano al casello. E' intervenuta una pattuglia della polizia municipale, che non ha potuto far altro che chiamare due mezzi dei vigili del fuoco per domarlo ed impedire che si propagasse alla vegetazione circostante. Quanto é costato alla collettività in termini economici ed ambientali tutto ciò?
A distanza di giorni nemmeno le scorie carbonizzate sono state tolte, dalle foto potete constatare il triste risultato, quanto ai mobili gettati nel fosso antistante ancora sono la, magari in attesa che qualcuno compia qualche atto sciagurato come quello appena avvenuto. Decisamente ridicolo continuare a spendere soldi dei cittadini per mettere totem bluff lungo le strade per controllare la velocità e finti cartelli di telecamere inesistenti per scoraggiare gli abbandoni; sarà l'ora che Ascit e Comune smettano di lodarsi a vicenda e intervengano con atti concreti.
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