Politica
Parco Alpi Apuane, via libera del Consiglio regionale al budget 2025-27
Il Consiglio regionale della Toscana ha espresso parere favorevole a maggioranza sul budget economico 2025-2027 dell’Ente parco regionale delle Alpi Apuane. L’atto è passato con il voto…

Il 31 luglio in piazza per la Palestina. Lucca è un grande Noi: “Il silenzio non è neutrale”.
“Il silenzio non è neutrale; è complice. 60mila morti; ospedali, scuole e luoghi sacri rasi al suolo; carri armati che sparano sulle tende dove dormono gli sfollati, spari…

Sicurezza, Difendere Lucca replica al Pd: "Mistifica la realtà"
"Il Pd stravolge la realtà e le nostre parole imputando all'attuale amministrazione responsabilità sul tema della sicurezza in città. Eppure abbiamo scritto in italiano: il Comune fa la…

L'incidente stradale di Borgo a Mozzano e un'altra giornata campale per la viabilità della Valle:
"Martedì, un grave incidente automobilistico sulla strada di Fondovalle, ha messo in tilt il traffico di tutta la vallata, in entrambe le strade percorribili, la strada provinciale Lodovica…

Parco fluviale, i capigruppo di maggioranza: “Critiche infondate, oggi è vivo e restituito alla città”
hi oggi critica la gestione del Parco Fluviale dimentica –…

Roberto Vannacci alla Versiliana intervistato da un Sallusti che non fa sconti: tsunami versiliese in un mare politico piatto
La suggestiva cornice della Versiliana, uno dei festival culturali più prestigiosi d’Italia situato a Marina di Pietrasanta, ha recentemente ospitato un evento di grande interesse, attirando un pubblico numerosissimo, curioso di ascoltare le riflessioni di due figure di spicco del panorama italiano

Difendere Lucca: "Biglietto unico dei musei importante traguardo per il rilancio culturale della città"
Il movimento politico Difendere Lucca commenta con una nota l'ultima iniziativa della giunta Pardini: "Il raggiungimento dell'accordo sul biglietto unico per le principali realtà museali lucchesi è un…

Ricci, Di Vito e Lazzarini (Forza Italia): "Ottima azione del Comune sul tema sicurezza. E per il futuro, più agenti e il vigile di quartiere"
"Esprimiamo soddisfazione verso il progetto "Notti sicure" lanciato dall' amministrazione comunale. La nuova presenza del corpo di polizia locale fino al 21 settembre dalle 18 e 30…

Forza Italia per Azzurro Donna, Valeria Rielli entra a far parte del coordinamento provinciale
"Sono orgogliosa di comunicare che il coordimento provinciale di Forza Italia per Azzurro Donna delle provincia di Lucca, già composto da me come coordinatrice provinciale e da Lara…

Sicurezza, il Pd attacca l’amministrazione Pardini: “Persa ogni credibilità”
“Completamente persa la credibilità della giunta Pardini sulla questione sicurezza”. Lo dicono il gruppo consiliare e la segreteria del Partito Democratico di Lucca. “Sbandierato come il tema…

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Di fronte all'intenzione annunciata dall'amministrazione Pardini, esplicitata durante le precedenti della commissione toponomastica, di intitolare la sala consiliare a Mauro Favilla e la sala convegni dell'Agorà a Vincenzo Placido, l'opposizione di centrosinistra, rappresentata in quel consesso dalla consigliera Ilaria Vietina, chiede di evitare forzature e decisioni frettolose.
La decisione infatti, è prevista per domani (martedì 14 maggio) durante una seduta della Commissione Toponomastica ma l'opposizione, a ranghi compatti, chiede di seguire un percorso diverso.
"Se è intenzione dell'Amministrazione procedere all'intitolazione di queste sale - spiegano i gruppi di centrosinistra (PD, Lucca Futura, Sinistra con Lucca-Sinistra Civica Ecologista, Lucca è un grande Noi, Lucca Civica, Lib-Dem) - chiediamo che si affronti questo processo dando vita ad una dibattito trasparente e soprattutto pubblico affinché si possa arrivare alla scelta di personalità trasversali e ampiamente condivise che, stante la grande rilevanza politica e simbolica dell'atto, abbiano la capacità di essere pienamente riconosciute da tutte le diverse sensibilità cittadine. Chiediamo inoltre che la Commissione Toponomastica non sottoponga al Consiglio un nome secco, bensì una rosa di personalità illustri tra cui operare la scelta.
A questo proposito alcuni dei nostri rappresentanti in Consiglio Comunale hanno sottoposto all'attenzione della Commissione alcuni nomi che senz'altro meritano di essere presi in considerazione con la giusta attenzione e il dovuto tempo. Pensiamo ad esempio a Gino Baldassarri, primo sindaco dopo la Liberazione; o a Lucia Sonnenfeld, prima donna eletta consigliera comunale; oppure a Giovanni Martinelli, apprezzato sindaco degli anni sessanta, che per primo portò i Comics nella nostra città. E ancora Silvana Sciortino, per tanti anni capogruppo del principale partito della sinistra italiana; o Giulio Lazzarini, protagonista di una stagione di risanamento dell'Ente comunale, o il Comitato di Liberazione di Lucca, all'interno del quale tutte le forze politiche repubblicane diedero il loro contributo per riavviare la democrazia nella nostra Città. Insomma, questa potrebbe questa essere l'occasione per decidere in modo condiviso su un tema legato alla nostra memoria e alla storia. Invitiamo, pertanto, il sindaco Mario Pardini a coglierla senza farsi solleticare dalla tentazione di fare, su questo tema, un'operazione di parte." In particolare, sui nomi circolati fino ad oggi i gruppi di centrosinistra esprimono alcune perplessità di metodo e di merito "Innanzitutto - proseguano - riteniamo che, diversamente dalle strade e dalle piazze, i luoghi simbolo di una collettività e che ne rappresentano un "unicum" (e tra questi senza dubbio rientrano l'aula consiliare ed alcuni importanti palazzi comunali) dovrebbero essere associati a personaggi su cui non solo si è consolidato un giudizio storico trasversale, ma che possono anche rappresentare pezzi di storia consolidata nei quali si possa riconoscere, se non la totalità, almeno la stragrande maggioranza della popolazione interessata. Non ci sembra questo il caso. E, in ogni caso, non prima di un ampio dibattito pubblico e non dopo una discussione che avviene nel silenzio e al chiuso di una Commissione nella quale si rispecchiano indiscutibilmente equilibri politici figli dell'attuale maggioranza pro tempore. Una Commissione che ha pieno diritto a discutere sugli aspetti di competenza ma che, in questa particolare occasione, riteniamo dovrebbe fare particolare attenzione al metodo col quale questa decisione viene proposta alla città. Per tutte queste ragioni, invitiamo l'amministrazione comunale a prendersi del tempo, a pubblicizzare adeguatamente la propria intenzione di intitolare questa o quella sala, a evitare di predisporre scelte secche con modalità da "prendere o lasciare" e, soprattutto, a valutare anche altre illustri personalità che fanno parte, e a pieno titolo, della nostra storia cittadina e sulle quali la discutibile valutazione politica dei contemporanei si è consolidata in un ben più pregnante e decisivo giudizio storico".
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C'è poco da dire, E' lui, Roberto Vannacci, professione servitore di uno Stato che lo respinge ai margini, ma osannato e celebrato da milioni di italiani che non ne possono più dei mestieranti della politica e dei politicanti da strapazzo, il vero e unico candidato in lizza per sbarcare a Bruzelles e fare qualcosa di buono e di nuovo per questo già fin troppo agonizzante stivale. E non importa se è candidato con la Lega di Matteo Salvini anche se come indipendente. Vannacci ha sbaragliato il campo, sta respingendo al mittente le farneticazioni, queste sì, non le sue caro ministro pardon minestro, Crosetto. Ogni volta che risponde a una domanda eccoli i giornalisti, gli intellettuali, gli artisti, tutti a una dimensione, quella che non vede mai ciò che è oggettivamente visibile, ma deforma la realtà in nome dell'Ideologia. I media del mainstream lo stanno inseguendo nemmeno si trattasse di una preda ambita da cacciare. Pur di metterlo in difficoltà o anche, magari, di farlo inciampare in qualche ostacolo ad hoc, sarebbero pronti a svendere la propria mamma al mercato delle pulci. E il fatto che lui non solo non ceda, ma non cada, li fa sembrare quel che sono: penne insignificanti senza inchiostro: domande ridicole, fatte apposta per ottenere una risposta prestampata, considerazioni prive di senso oltreché di buonsenso, demenza allo stato puro.
Generale Vannacci, la cercano ovunque, la vorrebbero snidare da chissà dove, metterla alla gogna, renderla ridicolo in sostanza sputtanarla. Ma non ci sono ancora riusciti.
Guardi, mi stanno facendo, come sempre, una grande pubblicità, per di più gratuita e di questi tempi non è cosa da poco. Io rispondo a tutte le domande perché chiedere è lecito e rispondere è cortesia anche se a onor del vero di cortesia nei miei confronti ne vedo davvero poca. Non mi sono mai tirato indietro per un confronto, non comincerò ora, ma vedo e rifletto su questa democrazia spesso a senso unico dove si impedisce di esprimere i propri pensieri e di presentare il proprio libro in nome di una libertà che esiste solamente nella mente di coloro che si mobilitano per distruggere il pensiero e la libertà degli altri. Ma noi andiamo avanti lo stesso.
Lei, ormai, è diventato un bersaglio mobile: apre bocca e la attaccano anche falsificando quello che dice o inventandosi qualcosa che non ha mai detto. Perché?
Andrebbe chiesto a loro per prima cosa. Eppure se c'è una dote che mi riconoscono tutti è la chiarezza dei miei concetti e il modo altrettanto diretto e comprensibile a tutti con cui le esprimo e li spiego. La verità è che mettono in pratica le ormai consolidate tecniche tattiche e procedure della censura morale che si articolano su tre direttrici principali di attacco: denigrare il soggetto, falsificare quello che dice e ridicolizzare il suo pubblico. Cercano di gettare fango e insozzare una persona rinunciando ad argomentare perché semplicemente non hanno argomenti e visto che non riescono a trovare alcunché da mettere sotto i denti, come spesso accade, i denti se li rompono da soli.
Ha visto il festival europeo della canzone? Ha vinto un artista svizzero simbolo della comunità Lgbtq+ e lei, dicono, ha commentato scrivendo che il mondo al contrario è sempre più nauseante.
Chi ha visto lo spettacolo non ha avuto bisogno del mio commento per capire dove siamo arrivati. Io ho espresso un giudizio su un mondo che non mi piace, che non mi rappresenta e che, a quanto pare, non piace alla stragrande maggioranza degli italiani, almeno di quelli che, studiando seriamente per costruirsinun futuro o dovendo lavorare e badare alla famiglia e ai figli, non hanno tempo e voglia per sfilare in piazza contro Roberto Vannacci. A Sanremo sfila in passerella un Mengoni con la gonna e all'Eurovision vince un "non binario" che sventola una "non bandiera" e rappresenta una "non Europa". Ma io non la vedo così l'Europa del futuro, non la voglio così l'Italia da consegnare alle mie figlie e ai miei nipoti. È per questo che mi sono messo politicamente in gioco e, senza fare promesse insostenibili ad alcuno, assicuro tutti che non mollerò neanche di un millimetro nella difesa di quegli ideali in cui credo e che ci sono stati tramandati dai nostri nonni.
Da un momento all'altro potrebbe scoppiare una guerra e Macron ha ipotizzato l'invio di truppe Nato contro la Russia. Lei, però e a quanto pare, si è opposto.
Guardi la guerra è una cosa seria e pensare di inviare soldati italiani a combatterne una senza nemmeno sapere perché, sarebbe assurdo oltreché inutile. Ho avuto l'opportunità di calpestarli quei luoghi non lontani dall'Ucraina dove 80 anni fa, sulle rive del Don, caddero megliaia di nostri commilitoni e non voglio che la cosa si ripeta sulle rive del Dniepr. Macron pensi alle sue di truppe, l'Italia si muoverà seguendo la razionalità ed i propri interessi nazionali. Non mi sembra che, al momento e come stanno dimostrando gli analisti più accreditati, ci sia il pericolo imminente di essere attaccati sul nostro territorio o nei nostri interessi dalle truppe russe. Dobbiamo pensare a farle finire le guerre, nel più breve tempo, non a iniziarne delle nuove. E anche il concetto della "pace giusta" che ci hanno sventolato molti opinionisti in bella vista è alquanto discutibile: la storia ci ha sempre dimostrato che la pace è sempre stata quella dei vincitori, giusta o ingiusta che fosse!
Dopo i gay, i tratti somatici adesso anche i capelli rossi. Possibile che per lei non ci sia mai pace?
Guardi me lo domando anche io. Secondo lei io che ho avuto alle mie dipendenze soldati provenienti dai quattro angoli del Paese, posso sostenere che chi ha i capelli rossi non è italiano o non è degno di rappresentare l'Italia. Come al solito travisano quello che dico e semplificano tutto in nome di uno omogeneizzazione terrificante che mira a screditare l'individuo e ciò che rappresenta. Sono il primo a rifuggire la normalità e se avessi avuto i capelli rossi sarei stato ancora più contento nel poter evidenziare la mia unicità.
Prima gli omosessuali, poi gli immigrati, poi ancora i disabili, quindi i pel di carota e domani chissà cos'altro: lei ha, letteralmente, fornito materiale per scrivere a una massa di amanuensi digitali in cerca di qualcuno che dia loro un po' di ossigeno?
Già, sembra proprio così. Io dico una cosa e loro ne capiscono in mala fede un'altra, io avanzo una ipotesi e loro, sistematicamente, la interpretano sempre secondo l'unico minimo denominatore che conoscono, quello del pregiudizio e della superficialità. Domani dirò che il cielo è blu e verrò accusato di aver offeso i daltonici che lo vedono verde.
L'8 e il 9 giugno si voterà per la candidatura al parlamento europeo. E' ottimista per quanto riguarda il suo percorso politico ed elettorale?
Direi di si. In pochi mesi abbiamo conquistato le simpatie di molti cittadini italiani che non si sono fermati alle apparenze, ma, al contrario, hanno voluto capire da soli. Abbiamo oltre 320 circoli nati all'indomani della pubblicazione dei miei due libri, Il mondo al contrario e Il coraggio vince. Non mi piace fare previsioni, sono troppo abituato ad esaminare i fatti per lasciarmi trasportare dalla fantasia. Vedremo cosa succederà l'8 e il 9 giugno. Di sicuro chi voterà per me sa sin da adesso che la mia, a differenza di quella di altre persone, non è una candidatura di facciata; che se sarò eletto mi siederò 365 giorni all'anno e 7 giorni su 7 sugli scranni del parlamento europeo e come la goccia che scava la pietra farò di tutto per cambiare questa non-Europa e, di conseguenza, provare anche a cambiare l'Italia.
Ricorda un anno fa quando il ministro della Difesa Crosetto se ne uscì dicendo che quelle contenute nel libro Il mondo al contrario, erano le farneticazioni di un generale?
Certo che me lo ricordo, ma non ho mai voluto rispondere o commentare perché si tratta pur sempre del mio ministro al quale devo rispetto e disciplina. Ho giurato fedeltà alla Repubblica e ai principi contenuti nella Costituzione, checché ne dicano gli antifascisti o, almeno, quelli che si reputano tali.
Per essere delle farneticazioni bisogna ammettere che le hanno procurato parecchia notorietà e altrettanti seguito e prestigio.
La gente non è stolta, sa leggere e sa scegliere. Tutto qua.
Tutti la cercano, tutti la vogliono. Presentazioni, cene elettorali, comizi, appuntamenti. Si aspettava tutto questo?
No, ad essere sincero proprio no, ma adesso che sono in ballo non mi tiro certamente indietro. Vede, c'è stato un momento nella mia vita in cui non riuscivo più a spiegarmi il mondo che mi circondava e ho avuto la necessità e anche il coraggio, perché negarlo?, di metterlo nero su bianco anche per vedere se si trattava solo di mie elucubrazioni destinate a una cerchia ristretta di liberi pensatori o se, al contrario, rispecchiavano il comune sentire della cosiddetta maggioranza silenziosa. Ebbene, mi pare che la risposta sia stata più che soddisfacente sotto tutti i punti di vista e ciò nonostante si sia tentato e si tenti di tutto per screditarmi agli occhi dell'opinione pubblica.
Lei ha imparato velocemente a stare nella giungla di chi vorrebbe farle fare, in senso metaforico ovviamente, una 'brutta fine'. Sembra un pesce nell'acqua.
Mai avrei pensato anche solo un anno fa di candidarmi politicamente, poi, però, le cose sono cambiate e adesso eccomi qua, ma sempre con la mia indipendenza e con il mio modo di operare. Incursore sul campo, ma anche nella vita. Non cambierò mai la mia identità e i miei valori.
Lo sa che gli italiani o, almeno, una grossa fetta, hanno molta fiducia in lei?
Lo avverto e la cosa oltre che a investirmi di un enorme e gratificante senso di responsabilità, mi appaga. Farò di tutto per non deludere il popolo italiano nella sua più alta accezione. Io mi sono raccontato nelle pagine dei miei libri, in poche parole mi sono... dichiarato e in un mondo dove nessuno osa farlo per paura delle conseguenze, credo che sia un merito notevole. La gente deve valutarmi per ciò che vede non per ciò che altri provano a farle passare sotto gli occhi. Come ho sempre fatto nella mia vita, anche in questa impresa metto tutta la passione che ho per raggiungere l'obiettivo. Ne sarò capace? Al di là del risultato importante sarà, comunque, averci provato. Ma, conoscendomi, posso senz'altro affermare che nella mia vita non ho mai giocato solo per partecipare. Il resto si vedrà.
Foto Ciprian Gheorghita