L'evento
La Versiliana chiude la 46ª edizione del Festival: 76.000 presenze e un bilancio in crescita
26.000 spettatori per gli spettacoli del festival, 6 sold-out nel grande teatro, 22.500 al Caffè, 9 mila allo spazio bambini

Domenica la tradizionale fiera del Nove
Torna domenica (7 settembre) la Fiera del Nove, detta anche dei Becchi, dalle ore 9.00 alle 20.00 nell'area medicea

Boutique Musetti, inaugurato il nuovo negozio: “Il commercio di Lucca si sta evolvendo: Borgo Giannotti è il nostro futuro”
Borgo Giannotti caput mundi: la zona che sempre più si sta distinguendo come il nuovo centro commerciale di Lucca si arricchisce di un’altra perla con la straordinaria apertura di Boutique Musetti, nuova forma di quell’istituzione che per decenni è stato Musetti abbigliamento

Art Fiction, i dipinti di Giuseppe Veneziano al Lucca Film Festival 2025
Il Lucca Film Festival prosegue anche nella sua ventunesima edizione, 20-28 settembre 2025, ad ampliare il suo sguardo alle relazioni fra cinema e arti visive, dando continuità ad un ambizioso progetto iniziato nel 2012 con la mostra di fotografie, litografie e disegni del regista-artista David Lynch, recentemente scomparso

A Nettuno la commemorazione del Cavaliere paracadutista Santo Pelliccia
Il 30 agosto si è svolta a Nettuno la 6ª Commemorazione in ricordo del Cavaliere Paracadutista Santo Pelliccia, Leone della Folgore a El Alamein. Santo Pelliccia è sempre…

Torna il Premio nazionale di narrativa “Vite intrecciate da un colpo"
Torna il Premio nazionale di narrativa "Vite intrecciate da un colpo", promosso dall'associazione Ognivolta Aps con il patrocinio del Comune…

Gaia Pardini, studentessa di Pescia, la nuova Miss Toscana 2025 incoronata a Capoliveri
Gaia Pardini, 23 anni di Pescia (Pistoia) è la nuova Miss Toscana 2025. Ha vinto la finalissima che si è svolta per la prima volta nella storia del concorso all’Isola d’Elba e precisamente nell’incantevole centro storico di Capoliveri

Lucca, una notte con i tesori della Misericordia
Sabato 30 agosto la chiesa di San Salvatore, nota anche come “della Misericordia”, diventerà scrigno d’arte e di memoria collettiva

AB Yachts al Cannes Yachting Festival e al Monaco Yacht Show 2025
AB Yachts, brand di Next Yacht Group e da oltre trent'anni emblema di potenza, adrenalina e innovazione, inaugura la stagione dei saloni nautici internazionali con la partecipazione ai prestigiosi Cannes Yachting Festival, in programma dal 9 al 14 settembre, e Monaco Yacht Show, dal 24 al 27 settembre

Lina Botero, Nilda Comas e il sindaco di Palafrugell per Pietrasanta Capitale dell'arte contemporanea
A poco più di due settimane dalla scadenza (metà settembre) fissata per la definizione delle finaliste del concorso per Capitale italiana dell'arte contemporanea 2027, Pietrasanta raccoglie nuove attestazioni di…

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Per tutti, in paese, Giovanni Toschi è il Toschino, con il suo metro e cinquantotto di classe e passione per il calcio. E la comunità di Porcari, in occasione della prima partita della Viareggio Cup che si è disputata lunedì scorso (20 marzo) allo stadio comunale, ha voluto riconoscere con un premio alla carriera il valore di questo giocatore che, negli anni Settanta, ha incollato tutti alle radiocronache della domenica.
Per l'occasione l'assessore Franco Fanucchi, con la fascia tricolore, e il presidente dell'Academy Porcari, Stefano Silla, hanno consegnato all'ex ala Giovanni Toschi una targa di ringraziamento per l'impegno che ancora oggi dedica al calcio e alla formazione dei giovani allenando il settore giovanile della squadra di casa.
Una cerimonia sentita da tutti i presenti che ha avuto il suo massimo momento amarcord con la trasmissione della radiocronaca del gol che Giovanni Toschi segnò al Napoli con la maglia del Torino, riportando il club granata in vetta alla classifica di Serie A dopo 17 anni dalla tragedia di Superga. Un gol che violò la rete, al novantesimo minuto, del futuro campione del mondo Dino Zoff. Era la venticinquesima giornata del campionato 1971-1972.
"Per anni tutto il paese di Porcari – commenta Franco Fanucchi – ha seguito con entusiasmo le avventure calcistiche di questo piccolo grande uomo che ancora oggi, all'età di 77 anni, non smette di stupire e contagiare, con la sua determinazione, i giovani e giovanissimi che inseguono il sogno del pallone. La storia del Toschino, conosciuto anche come Topolino nelle cronache nazionali, è iniziata nel campo sportivo del Cavanis, e ha ancora molto da raccontare. Un grazie all'Academy Porcari per aver condiviso con l'amministrazione il riconoscimento a questa importante figura del calcio italiano".
La targa è stata consegnata proprio nel giorno che, allo stadio di Porcari, i giovani del Torino hanno affrontato il Pontedera nella Viareggio Cup.
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Se non combatti anche da solo per le cose in cui credi e che devi proteggere, nessuno ti regalerà nulla specialmente in un paese di ladri come questo. Momi, al secolo Mohamed El Hawi, 37 anni, ristoratore con tre locali a Firenze, due in Egitto, uno in Spagna aperto questa estate, non ama i giri di parole e va dritto al sodo. E', senza ombra di dubbio e fino a prova contraria, il locandiere che ha ricevuto più contravvenzioni di tutti per violazione della normativa anti-Covid, 38 verbali uno più, uno meno. Per ben dieci volte ha sistematicamente rimosso i sigilli alla porta d'ingresso del suo ristorante, l'unico, rimasto aperto ad oltranza durante la pandemia, il Tito Baracca in via Francesco Baracca a Novoli. Del resto, uno che gestisce una pizzeria di alto livello gastronomico in una strada che porta il nome del più grande asso dell'aviazione italiana durante la prima guerra mondiale, non poteva essere e fare altrimenti.
E non è tutto. Il 3 maggio prossimo venturo, a Firenze, in tribunale, ennesima udienza nel corso della quale si vedrà se il giudice, come è già accaduto cinque volte su altrettanti procedimenti legati alle opposizioni alle multe ricevute, gli darò, definitivamente ragione. Ma c'è anche il penale. A Roma, infatti, il 6 aprile 2021, nel corso di una manifestazione, mentre gli agenti della Celere lo stavano malmenando con i manganelli, con una mossa fulminea - Momi pratica regolarmente arti marziali e pugilato - ne ha sfilato uno dalle mani di un poliziotto e lo ha gettato all'indietro verso la folla. Per questo è stato denunciato per furto con destrezza - siamo al ridicolo, menavano gente che chiedeva solo di lavorare e contro gli anarchici insurrezionalisti se la fanno addosso - e resistenza a pubblico ufficiale. I suoi avvocati sono, a Firenze, Lorenzo Nannelli e Sigfrido Fenyes, a Roma Nicola Trisciuoglio. E non è difficile credere che qualcosa debba pur pagare per la loro assistenza legale.
E tutto questo, in fondo, per cosa? Per non darla vinta a chi voleva chiudere la gente in casa impedendole di lavorare per vivere anzi, per sopravvivere. "Se non ti danno i soldi per mantenerti - ha sempre detto Momi - come possono pretendere che tu smetta di lavorare e io avevo sulle spalle decine di dipendenti".
Non tutti stanno dalla sua parte e non tutti lo sono stati durante la Covid-follia. Molti colleghi non hanno gradito che lui facesse quel che, invece, loro non facevano rispettando le regole imposte dal Governo Conte prima, Draghi poi. Ma lui è andato ugualmente avanti, questione di carattere e di convinzione.
Oggi che di acqua - e di morti - ne sono passati, sotto i ponti, parecchi, Mohamed El Hawi è ancora lì, al suo posto, fiero di non aver mollato e di non aver ceduto alle imposizioni che non avevano senso e che, alla luce di quello che stiamo vedendo e a cui stiamo assistendo, erano solamente una vergognosa imposizione da parte del potere che non sapeva più che pesci prendere.
La scorsa estate, in Spagna, ha aperto un locale-pizzeria che sta andando alla grande. Ha vissuto con moglie e bimba appena nata sei mesi nella penisola iberica dove ha imparato la lingua e dove, dice, lavorare è molto più facile che in Italia, un Paese morto, con una burocrazia che uccide chiunque abbia voglia e volontà di emergere e non sia il classico parassita.
E pensare che lo avevamo scoperto noi e ci abbiamo visto giusto. Era - ed è - Momi, un ristoratore impareggiabile, un manager di se stesso, un personaggio televisivo che buca lo schermo, ma, soprattutto, un uomo con gli attributi e dispiace - come abbiamo più volte ripetuto, che sia venuto da un musulmano sia pure nato e cresciuto in Italia e tifoso della Fiorentina come noi - che non ci sia stato un solo italiano capace di fare altrettanto nella stessa maniera e con i medesimi risultati. O forse ci sarà stato, ma ci è sfuggito e chiediamo venia.
Lo avevamo anche consigliato a Matteo Salvini, proprio prima di sedersi - loro - al tavolo del ristorante All'Olivo in via Arancio, in città, insieme all'ex presidente del Senato Marcello Pera, al presidente di Lucca Crea Mario Pardini e al candidato alle regionali Susanna Ceccardi. Lo avevamo conosciuto mentre stavamo aspettando l'arrivo dei politici-politicanti e quando incrociammo Salvini, ci permettemmo di dirgli di conoscere questo giovane musulmano che, però, tifava viola, mangiava il maiale e beveva il vino non perché fosse un miscredente, bensì perché era italiano nell'anima e, soprattutto, faceva un mestiere in cui conoscere i cibi e le bevande era un atto dovuto. Ovviamente Salvini era da tutt'altro preso e non afferrò - ma per farlo avrebbe dovuto essere particolarmente perspicace cosa che, evidentemente, non è - quanto questo ristoratore avrebbe potuto significare in termini di (dis)integrazione del fondamentalismo, si fa per dire, islamico in Italia.
Ecco perché, poi, la Lega è finita com'è finita ossia con le pezze al culo. Basta guardare a Lucca dove non ha una classe digerente pardon dirigente e possiede un ex parlamentare che presiede la Geal, azienda che gestisce le risorse idriche del territorio, ma fino a un mese fa anche una piscina abusiva da 25 anni in una zona paesaggisticamente vincolata rimossa solo dopo la nostra denuncia e due sopralluoghi della polizia municipale con tanto di drone.
Ma tornando a Momi, dopo di noi lo cercarono e vollero tutti: sui giornali, alla radio, in Tv. Il sindaco di Firenze Nardella gli disse apertamente che se voleva sposarsi con la fidanzata che era sua simpatizzante, avrebbe dovuto moderare il comportamento in funzione anti-Covid. Per tutta risposta Mohamed gli voltò le spalle dicendogli che, piuttosto, non si sarebbe sposato salvo, poi, recarsi in comune a Calenzano e chiedere al sindaco del piccolo centro alla periferia di Firenze, di presenziare alla cerimonia, ma senza imposizioni di sorta. Alla faccia di Nardella e del Pd.
L'amicizia, per certi versi, è perfino, almeno per gli uomini, più forte dell'amore, si basa su convinzioni e comportamenti che vanno a braccetto con la ragione e il raziocinio sfuggendo ai compromessi sentimentali dettati dalla paura o dal desiderio.
A tavola siamo in quattro, oltre a chi scrive e a Momi ci sono il fotografo Ciprian Gheorghita e Flavio Torrini, uno che ha l'abitudine di sentirsi libero e sarà per questo che ama la neve sulle montagne. A proposito, è anche fratello di Enrico, presidente del consiglio comunale, ma a lui, della politica, frega poco o nulla. E per questo lo stimiamo e gli vogliamo bene. Durante il Covid, due anni mica scherzi, si è fatto un mazzo così per aiutare i commercianti lucchesi in un modo o nell'altro messi in ginocchio, come tutti in Italia, dalle misure assassine del Governo che accoglieva e accoglie cani e porci provenienti dai quattro angoli del globo, ma quando si tratta di difendere gli italiani e chi produce e lavora, spesso, anche per gli altri, se ne sbatte altamente.
Siamo in quattro, non quelli dell'ave maria ché di religione, a tavola e non solo, non si parla, ma che hanno in comune, tutti, il non volersi piegare più di tanto alle direttive allucinanti e omicide degli organismi sovranazionali. A parte Flavio che, forse, lo ha fatto nemmeno tanto convinto, gli altri tre non si sono mai vaccinati e mai lo faranno e, almeno stando ai risultati, per ora non hanno avuto conseguenze di alcun tipo mentre, è assurdo, ma lo stiamo registrando giornalisticamente, non passa giorno senza che qualcuno, anche piuttosto giovane, non muoia colto da un malore denominato arresto cardiaco. Così, tanto per facilitare le cose. Peccato che nessuno saprà mai che cosa ha determinato il malore o arresto cardiaco che dir si voglia.
Mangiamo, beviamo - una bottiglia di champagne Taittinger acquistata all'enoteca, storica, Ugo Massei di via Sant'Andrea a Lucca e un fantastico Rosato delle Ripalte proveniente dalla omonima tenuta dell'isola d'Elba - e brindiamo alla follia umana che vede ancora oggi migliaia di persone andare in giro con la mascherina della serie quando il cervello è andato, non lo si recupera più.
Adriana, manager del locale Tito, ci ha coccolato magistralmente, affiancata dalle sue collaboratrici originarie di Tunisia, Algeria, ex Jugoslavia, che vestono, vivono e si innamorano come tutte le ragazze di questo emisfero. Questa è l'integrazione che ci è sempre piaciuta, quella di chi sa imparare a migliorarsi. Grande Momi, peccato che gli imbecilli, in particolare in politica, abbiano la madre sempre incinta.
Foto Ciprian Gheorghita
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