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«Sono piombato nel più profondo dolore per l’uomo che più amavo e stimavo». Napoleone Bonaparte
Nel cuore della pianura di Marengo, all’alba di sabato 14 giugno 1800, iniziò la grande battaglia della seconda campagna d’Italia di Napoleone Bonaparte, volta a liberare l’Italia dagli austriaci

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Napoleone: "Era uno di quegli uomini sui quali potevo ciecamente contare"
Napoleone Bonaparte,
Memoriale di Sant’Elena, 1816
L’esercito di Napoleone, la Grande Armée, era ben addestrato ed equipaggiato, capace di spostarsi in tutta Europa a una velocità straordinaria. Era composto da valorosissimi soldati e guidato da eccellenti generali e marescialli, tutti promossi a quel rango da Napoleone per merito acquisito sui campi di battaglia e non per privilegi dinastici.
Fra questi un posto d’onore l’ha ricoperto il generale francese Jean Lannes, duca di Montebello (nato a 10 aprile 1796 a Lectoure nel Gers), il quale aveva un rapporto speciale con Napoleone. Quest’ultimo lo stimava notevolmente e lo considerava un caro amico, tant’è che è l’unico a cui concedeva di farsi dare del tu, anche nelle occasioni ufficiali: privilegio riservato solo a Josephine, neppure ai membri della famiglia Imperiale.
Jean Lannes era definito “Orlando dell’esercito” per valore ed eccezionale coraggio nei campi di battaglia. Egli partecipò alla prima campagna d’Italia a fianco di Napoleone, suo coetaneo, e poi, in altre numerose battaglie in cui la sua presenza fu decisiva al fine della vittoria, come nella battaglia di Marengo. In quell’occasione riuscì a trattenere l’attacco austriaco per sette ore grazie a un’operazione straordinaria, atto per il quale ricevette da Bonaparte la sabre d’honneur (sciabola d’onore), diventato simbolo della rivoluzione in antitesi alla spada o fleuret, arma emblema dell’Ancien Régime. Il suo uso prevedeva un sofisticato addestramento, diversamente da quello della sciabola che veniva appreso in semplice mosse e per questo motivo veniva adottata da Napoleone e dai napoleonidi come simbolo del nuovo Impero. La sciabola d'onore venne, poi, sostituita dall’ordine cavalleresco della Légion d’honneur, il 19 maggio 1802.
Nell’aprile del 1800 Lannes ebbe l’incarico di ispettore della Guardia Consolare. Il 19 maggio del 1804 venne nominato da Napoleone del prestigioso titolo di Maresciallo dell'Impero già nella prima lista e il 15 giugno 1808 venne insignito del titolo Duca di Montebello. Il 23 agosto 1805 in qualità di comandante delle truppe d’avangardia del 5° corpo della Grande Armée prese Ulm, Braunau, entrò a Vienna e combatté a Hollabrunn il 16 novembre. Durante la battaglia di Austerlitz era al comando del fianco sinistro. Dal 5 maggio al 12 luglio 1807 divenne comandante del Corpo di Riserva della Grande Armée.
Lunghissima è la lista delle sue presenze nei campi di battaglia, dove mantenne sempre ruoli di grande responsabilità, come nella battaglia di Saalfeld, il 10 ottobre 1806. Lì Lannes fu il vincitore, nonostante il numero delle truppe nettamente inferiore a quelle del principe e generale Luigi Ferdinando di Prussia, morto durante la battaglia. Lannes comandò anche il centro di Jena e Napoleone gli affidò il compito di inseguire i prussiani in Polonia. Nel 1807 intervenne durante la cattura di Dantzig e a Heilsberg e comandò ancora una volta il centro a Friedland. Il 19 aprile del 1809 raggiunse il quartier generale per prestare servizio nell'esercito tedesco. Combattè a Landshut il 21 aprile, a Eckmühl il 22 aprile e a Ratisbona il 23 aprile. Il 24 aprile del 1809 Lannes prese il comando del 2° Corpo dell'Armata tedesca.
Il 21 maggio1809, quasi come un presentimento, Lannes indossò la sua elegante divisa da generale con tutte le decorazioni in occasione dell’ultima cruenta battaglia di Aspern-Essling, contro l’esercito austriaco della V coalizione. A fine giornata mentre camminava e conversava a fianco del suo carissimo amico generale Pouzet, quest’ultimo venne colpito mortalmente alla testa da una palla di cannone e cadde ai suoi piedi. Preso dalla sconforto Lannes si isola per nascondere gli occhi da tanto orrore e dolore, e così venne colpito pure lui pochi attimi dopo da una palla di cannone che gli fracassa la rotula. Gravemente ferito alle gambe con conseguente amputazione, operato con urgenza dal chirurgo Domenique Jaen Larrey, per sopraggiunte complicazioni morì alle 5 del mattino del 31 maggio 1809 dopo giorni di agonia con Napoleone vicino, profondamente colpito da questa tragica morte .
Durante l’esilio di Sant’Elena Bonaparte, nel Memoriale, ricorda spesso Lannes con affetto e grande stima: «Per molto tempo, disse l’Imperatore, Lannes non fu che uno spadaccino; ma in seguito divenne uno dei primi ed insigni generali […] quel povero Lannes [disse] aveva passato la notte precedente la battaglia di Essling (22 maggio 1909), solo e senza prendere cibo. Combattè valorosamente tutta la giornata, e quando venne ferito mortalmente, era gia esausto [...]. Ogni momento, Lannes chiedeva di me […]».
Alcuni dei presenti fece notare a Napoleone che da Parigi le notizie erano molto diverse e che Lannes, nei su ultimi momenti di vita era fortemente adirato contro di lui.
«Che diceria assurda!» esclamò Napoleone, «Lannes mi idolatrava: era uno di quegli uomini sui quali potevo ciecamente contare. Sì, possedeva un temperamento focoso, pronto al risentimento e alle frasi vivaci ed aspre, e anche contro di me ne deve avere pronunciate; ma sono certo che se le avesse intese da altri avrebbe rotto la testa agli imprudenti».
Alla domanda se, Lannes fosse vissuto durante la crisi dell’Impero quale sarebbe stata la sua condotta: «so per esperienza, rispose l’Imperatore, che non si deve mai giurare sulla fedeltà degli uomini; ma penso che egli non avrebbe né voluto, né poter venir meno al suo dovere e al suo onore di soldato. Forse, aggiunse, non sarebbe vissuto fino a quest’epoca, perché, coraggioso com’era, la morte l’avrebbe colto durante gli ultimi fatti d’armi…Ritengo però che se fosse scampato, avrebbe potuto, con la sua autorità, avere un gran peso sugli avvenimenti di Francia».
L’amicizia con Napoleone non fu senza contrasti, entrambi di carattere forte e dotati di grande talento furono allo stesso tempo amici e rivali.
La salma del glorioso maresciallo Lannes che per il coraggio ricorda il Leggendario Michel Ney (Sarrelouis, 10 gennaio 1769 – Parigi, 7 dicembre 1815), fu trasporta in Francia al Panthéon di Parigi (volta XXII), con la rappresentazione ai lati delle insegne delle battaglie combattute e vinte, ricoperto dalla bandiera tricolore francese. Il Maresciallo Lannes, Duca di Montebello è ricordato con il suo nome sulla tredicesima colonna (lato est) dell’arco di Trionfo. Una statua commemorativa realizzata da Vital Gabril Dubray possiamo ammirare sul lato nord del Louvre e una l’altra si trova nella sua città natale .
Renata Frediani
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