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La politica e i cattolici
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Turismo a Lucca, la consigliera regionale Mercanti (Pd): “Stop all’eventificio e all’improvvisazione del Comune, serve una regia”
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Lucca Civica torna a segnalare con forza lo stato di abbandono che colpisce i paesi del territorio comunale. In particolare a Santa Maria a Colle si stanno moltiplicando…

Perché a 60 anni?
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Forza Italia chiede l'stituzione della Consulta dei Giovani di Lucca
Il gruppo consiliare di Forza Italia ha presentato martedì 24 giugno una proposta di regolamento per l'istituzione della Consulta dei Giovani del Comune di Lucca, uno…

Terra in pace
"Pace in Terra è il titolo dell'enciclica firmata, nell'aprile del 1963, da Giovanni XXIII, un Papa che, a dispetto del suo pur breve pontificato, ha lasciato in eredità alla Chiesa il Concilio Vaticano II, oltre ad un opera pastorale e dottrinaria che ha avuto, in seguito, pochissimi emuli

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Nel maggio del 1968 prese vita, per poi dilagare in tutto il mondo, quella che è passata alla storia come la "contestazione studentesca"

Gabbiano maltrattato sul Serchio da 5 marocchini, la condanna dell'assessore comunale Consani
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Il sospetto di una spaccatura interna a Sistema Ambiente sembrerebbe esser stato fugato, ma si amplia quella tra maggioranza e minoranza del comune di Lucca: questo è emerso dalla riunione odierna della commissione consiliare di indirizzo e controllo sugli enti, aziende e istituzioni partecipate, che ha visto alternarsi momenti di discussione giudicati utili a un duro dibattimento tra i consiglieri di maggioranza presenti e il consigliere del Pd Vincenzo Lorenzo Alfarano.
Era stato per l'appunto Alfarano a richiedere una riunione della commissione, spinto a ciò dalla preoccupazione di una spaccatura tra la parte pubblica e privata di Sistema Ambiente, sorta in lui a seguito di tre accessi agli atti: “A quanto emerge dai verbali del consiglio d’amministrazione, sembra che, in relazione al bando per l’assunzione di un nuovo dirigente, ci sia confusione tra un profilo da dirigente amministrativo e uno da dirigente tecnico- ha spiegato il consigliere- Qual è stata l’urgenza di approvare un bando in tempistiche non differibili al costo di provocare una spaccatura in seno al CDA su una questione così importante? Quello che vorrei capire è quale sia l’obiettivo di questo bando di assunzione, e se la parte pubblica abbia in un certo senso intenzione di esautorare il socio privato dalla direzione tecnica che gli spetta”.
I problemi sono sorti però ben prima di poter entrare nel vivo della questione: Luca Pierotti ha infatti sollevato dei dubbi sulle informazioni ottenute e diffuse da Alfarano, con il consigliere di Fratelli d’Italia che si è chiesto in che modo il collega di minoranza avrebbe avuto accesso a verbali del CDA prima della loro bollinatura, e a che titolo le stesse informazioni siano uscite sulla stampa. Come ha chiarito successivamente il capogruppo di FI-UDC Alessandro Di Vito, il primo accesso agli atti di Alfarano è infatti stato lo stesso giorno in cui sulla stampa è uscito un articolo relativo al bando in questione, ancora non pubblicato, in cui si riporta quasi per filo e per segno il tanto discusso articolo due.
Dura la risposta di Pierotti quando Alfarano ha negato di rivelare le sue fonti: “Un comportamento illegittimo, con cui sta creando non pochi problemi all’amministrazione, non per i contenuti che presenta ma per le forme irrituali in cui l’ha fatto e lo sta facendo”, ha denunciato infatti.
Ascoltata la questione pregiudiziale posta da Pierotti e la conseguente risposta di Alfarano, che ha ribadito la legittimità del suo comportamento, il presidente di commissione Massimo Fagnani ha comunque stabilito che i lavori della stessa andassero avanti, entrando nel merito della questione con l’intervento del sindaco Mario Pardini, anche assessore alle partecipate.
“Che i rapporti interni al CDA siano tesi non corrisponde alla verità: c’è stata una divergenza più che una spaccatura, come succede tutti i giorni nelle partecipate- ha chiarito Pardini- Era stato richiesto da alcuni soci di avere un direttore generale, ma con l’arrivo del socio privato Iren non è sembrato più necessario e fu deciso di ritirare il bando, con la decisione di mettere invece un direttore del personale. A questo punto abbiamo atteso il tempo d’insediamento del socio privato e di ricognizione, e dopo quasi un anno abbiamo proceduto. Gli atti certificano che non c’è mai stata una spaccatura nel CDA sulla scelta di mettere il dirigente, ma solo una differenziazione su un articolo di un bando lungo e articolato: una divergenza nella forma, non nella sostanza”.
“Il processo di realizzazione del bando ha richiesto tanti mesi, in cui abbiamo lavorato in sinergia e sintonia per tirare giù una bozza, più volte modificata- ha spiegato a sua volta la presidente di Sistema Ambiente Sandra Bianchi- Solo sull’articolo due abbiamo avuto una diversa visione con l’ufficio del personale di Iren Ambiente, dovuta all’esigenza espressiva di chiarire il ruolo di questa figura: questo riteneva la formula coordinamento tecnico di tutto il personale troppo forte, proponendo invece coordinamento dell’ufficio personale, che suggerisce però una figura diversa da quella decisa. A noi è parso giusto chiarire quale incarico il nuovo dirigente dovrà svolgere”.
Le parole di Bianchi sono state confermate anche dall’amministratore delegato Marco Conti, rappresentante della parte privata: “La nostra richiesta è stata quella di rimandare di qualche giorno il CDA, non essendoci i tempi tecnici per correggere la bozza: si è scelto di andare comunque avanti, per cui come socio privato abbiamo deciso di non approvare il bando. Per il resto, il bando è stato ampliamente condiviso”. Bianchi ha specificato che l’urgenza nell’approvare il bando stava nel rischio che lo stesso slittasse di uno o più mesi.
“A differenza di quanto sembra emergere, i miei accessi agli atti e la richiesta di riunire la commissione non sono un atto ostile: in qualità di commissario di minoranza, che svolge un’azione di controllo sul corretto operato dell’amministrazione, ritengo che scelte aziendali di questo tipo siano importanti. È giusto che commissari e consiglieri vengano messi al corrente di tutto- ha chiarito a questo punto il consigliere Alfarano- Non sono qui per fare accuse: il fatto che ci sia tutta questa volontà di fare premesse, di chiarire, la dice lunga sulla capacità che quest’amministrazione ha di rapportarsi alle critiche. È naturale che la maggioranza prenda le decisioni e porti avanti alla sua politica, ma vorrei dire: lasciateci fare la minoranza. In questa commissione per più del 50 per cento del tempo mi è sembrato di essere in un’aula di tribunale, che si stesse portando avanti un processo contro Alfarano”.
“Quello che è emerso da questa commissione è che è stato fatto un accesso agli atti e c’è stata un’uscita sulla stampa che ha voluto minare quella che era la figura di un direttore del personale: è stato creato un allarmismo su una spaccatura dove non esisteva- è intervenuto ancora Pierotti- Questi articoli hanno portato le persone a chiedersi chi in Sistema Ambiente abbia diffuso all’esterno queste informazioni, e a credere che ci sia una spaccatura per la nomina della figura di direttore del personale, quando oggi è stato chiarito che a questo si è arrivati in maniera congiunta: da Alfarano, che io ho sempre stimato molto, mi aspetterei delle rettifiche sulla stampa”.
Ultimo intervento della commissione quello del presidente Fagnani, con una dichiarazione generale e significativa: “Il ruolo dei consiglieri è di tutelare l’interesse pubblico: la minoranza deve sì cercare errori e scorrettezze da parte dell’amministrazione, ma quando si parla di aziende partecipate, che sono un bene comune di tutti i cittadini, è fondamentale utilizzare la massima prudenza prima di esprimersi sulla stampa”.
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"Doveva essere una festa indimenticabile trasmessa in diretta su Radio Italia e invece è solo una delle tante mistificazioni della realtà dell'amministrazione Pardini e del magico duo Mia Pisano (assessore alla cultura) e Remo Santini (assessore al turismo), che, ancora una volta, non paghi del flop della fantomatica riapertura del Caffè Di Simo, prendono in giro la città, spendendo soldi pubblici per l'ennesimo evento costosissimo che non avrà ricadute sulla comunità, neanche in termini di promozione".
"Questo episodio, benché solo uno tra i tanti nella "città delle feste e delle lucine", è emblematico del modo di operare dell'assessore al turismo e dell'amministrazione Pardini, le cui promesse, di tanto in tanto, vengono clamorosamente smentite dai fatti, facendo assomigliare la loro narrazione più a quella di un televenditori di tappeti che a quella di amministratori comunali: perché, infatti, non dire le cose come stanno anziché raccontare realtà inesistenti? Se davvero la diretta radiofonica era un miraggio, perché spendere una somma simile senza cercare soluzioni più economiche, valorizzando, magari, anche artisti - dj in primis - locali?".
"Il gran teatro delle maschere di Lucca continua, quindi. Dopo Il Carnevale di Viareggio sulle Mura, con carri pagati profumatamente alla Fondazione Carnevale, e il mercatino tirolese costosissimo, che di tirolese ha solo qualche pezzo di speck e qualche pretzel, copia-incollato da Arezzo, anche il Capodanno fuffa".