Un piano di recupero e miglioramento della pineta della Versiliana, anche in chiave di mitigazione del rischio incendio, nell'area di proprietà pubblica compresa fra il fosso Fiumetto e viale Roma: il progetto, interamente finanziato con circa 134 mila euro che il Comune si è aggiudicato dal bando regionale "Praf F1.50 – Attivazione del fondo per l'attuazione della Strategia Forestale Nazionale", è stato presentato martedì pomeriggio, nella riunione convocata appositamente al Coc dal servizio comunale di protezione civile e alla quale erano stati invitati tutti i soggetti d'interesse, dalle associazioni formate per la specifica attività a quelle ambientaliste, fino a personale della Regione Toscana e dell'Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio. "Le pinete litoranee rappresentano un ecosistema di alto valore – sottolinea l'assessore ad ambiente e protezione civile, Tatiana Gliori – che, come prescrive lo stesso ente regionale, va tutelato nel suo complesso, guardando dunque tanto all'aspetto naturalistico e paesaggistico, quanto a quello fitosanitario e di pubblica sicurezza. Il piano che abbiamo redatto, nel rispetto dei vincoli esistenti e con il coinvolgimento di enti come la Soprintendenza, da cui stiamo aspettando riscontro, abbraccia tutti gli elementi che influiscono sulla tutela attiva di questa parte del nostro territorio".
Il progetto prevede la rimozione degli esemplari di pino marittimo (Pinus pinaster) già "morti in piedi" o in condizioni fitosanitarie compromesse per l'attacco del Matsucoccus, la cocciniglia che attacca in modo specifico questa specie arborea e la loro sostituzione con altri di pino domestico, pino d'Aleppo e piante di farnia, più resistenti al parassita. Contestualmente, per la riduzione del rischio incendio, verrà eseguita una pulizia del sottobosco arbustivo, in particolare nelle parti più vicine alle infrastrutture e, sulle piante di leccio, la rimozione dei rami più bassi per creare uno spazio di sicurezza, fra terra e chioma, nel caso di sviluppo di un incendio al suolo. Attività specifiche saranno poi dedicate a ridurre la diffusione di robinia e ailanto, due piante infestanti e pericolose per la biodiversità e le stesse infrastrutture. Tutto il materiale di risulta dagli abbattimenti, stimato in circa 120 tonnellate, verrà, infine, cippato e riutilizzato in loco come pacciamatura.
Per l'esecuzione dell'intervento, che dovrà concludersi (da indicazioni di bando) entro il 30 settembre 2026, è prevista una durata di 120 giorni; l'obiettivo è partire con i lavoro all'inizio del nuovo anno, ottenuti gli ultimi riscontri necessari dagli organi competenti e fatti i dovuti passaggi a livello amministrativo.



