Politica
Le dichiarazioni dell'assessore alle politiche animali Cristina Consani in merito al grave episodio di maltrattamento nei confronti di un gabbiano
"Le immagini e i racconti relativi al grave episodio di maltrattamento avvenuto lo scorso 17 giugno lungo il fiume Serchio hanno profondamente scosso la nostra comunità e…

Il cordoglio di Mario Pardini per la scomparsa di Fulvio Mandriota
Ecco le parole di cordoglio del sindaco di Lucca Mario Pardini dopo aver appreso della morte di Fulvio Mandriota: A nome mio personale e dell’amministrazione comunale di Lucca, esprimo…

Il generale che parla alla gente: Roberto Vannacci conquista il pubblico e riempie la sala ad Aosta
Presso la prestigiosa sala convegni dell’Hostellerie Du Cheval Blanc di Aosta, si è svolto un incontro di grande rilevanza organizzato dalla Lega Vallese d’Aosta. Ospite d’onore il generale…

Sinistra con: si apre una nuova stagione di impegno politico e culturale
Con la recente assemblea straordinaria che ha modificato lo statuto, Sinistra con apre una nuova stagione di impegno sul territorio a conclusione di un percorso di approfondimento, riflessione…

Gerusalemme, i missili dei tagliagole dell'Iran non piegano la voglia di vivere di un popolo
Una nostra collega e amica residente in Israele e, nella fattispecie, nella capitale dello stato ebraico, sta passeggiando per le strade nonostante la guerra imperversi con lanci di missili provenienti dall'Iran degli Ayatollah, il paese dove la libertà non esiste

Cucchi-Ter
Bombe più o meno intelligenti in Europa e Medio Oriente hanno coperto mediaticamente un altro atto della “saga Cucchi”, a detrimento della visibilità della senatrice Ilaria, che peraltro sui social s’è mossa come sempre

Gruppi di opposizione del centrosinistra: "Chiediamo consiglio straordinario su situazione scolastica per l'anno 2025/2026"
"Il problema della riduzione delle classi sta peggiorando una situazione di molte famiglie e dei paesi, per cui ne discuteremo in un Consiglio Straordinario, partendo dal caso…

La violenza… rivoluzionaria
"La guerra, ovvero la violenza rivoluzionaria, è la levatrice della Storia, la chiave di volta per determinare radicali cambiamenti politici economici e sociali". Così argomentava Karl Marx

Geal/Gaia risvolti economici
La vicenda GEAL potrebbe trovare posto nelle grandi narrazioni omeriche: inizia anni fa e forse è lontana dal concludersi. Geal distribuisce ”l’oro blu”, l’acqua che scende dalla Garfagnana ed entra nelle mura della città: obiettiva ricchezza del territorio, pregiata oggi, ambita in futuro

Mille giorni di amministrazione Pardini, il centrosinistra la stronca: "Il nullla più assoluto"
"Mille giorni di Pnrr, più lucine: questo dovrebbe essere il bilancio del sindaco Mario Pardini, dato che la sua amministrazione si è contraddistinta per il nulla più totale".

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Finalmente una tregua in Medio Oriente tra Hamas ed Israele!! L’auspicio è che tenga e soprattutto che si possa scongiurare la sensazione che si tratti, in definitiva, solo di una breve parentesi per liberare gli ostaggi e non il reale presupposto per arrivare ad una pace definitiva. L'accordo ratificato, in queste ore, dal gabinetto di guerra presieduto da Bibi Netanyahu, è passato al vaglio di un organo democratico costituzionalmente previsto. Una decisione che ha fatto registrare (anche) il dissenso di coloro che erano contrari all’intesa raggiunta in Quatar dai mediatori tra le due parti. Il ministro Ben Gvir, responsabile della sicurezza nazionale, esponente di uno dei partiti oltranzisti religiosi di Tel Aviv, si è infatti dimesso dalla carica perché contrario alla tregua, nel mentre manifestazioni di protesta dello stesso segno si sono svolte per le strade della capitale israeliana. Insomma, la macchina della democrazia ha svolto il proprio compito giungendo ad una decisione assunta da chi oggi rappresenta la volontà popolare nel Paese della Stella di David, misurata attraverso il libero voto. Sull’altro versante, quello palestinese, hanno deciso gli attuali capi della frangia terroristica che ha provocato e scatenato tutto quel che di tragico è poi avvenuto. Muti astanti, se non estranei, i rappresentanti del governo di quello Stato capeggiato dal fantoccio Abu Mazen e dai suoi inutili ministri. Eppure il prezzo pagato, in termini di vite umane e di radicale distruzione da parte di quella nazione, ammonta a circa cinquantamila morti!! Gente inerme che, seppure pronuba e complice dei terroristi, ha pagato per le scelte scellerate di Hamas e della politica che vuole annichilire Israele e quello che gli Ebrei rappresentano: un vessillo di democrazia in quell’area geografica ove gli Stati sono in mano a satrapi, monarchi, teocrati e frange eversive. La differenza del prezzo pagato da quel popolo è stata immensa, oltre che diverse sono apparse la modalità di decisione e la natura politica dei decisori tra le diverse parti in lotta. Cosa cambia sul piano politico? Cambia eccome!! Da un lato, infatti, troviamo uno Stato retto dalla democrazia e da decisori politici legittimati, dal voto, a decidere in nome del popolo; dall’altro il perpetuarsi di una caotica situazione nella quale le istituzioni statali formali sono risultate inermi ed i decisori si sono ritrovati senza alcun mandato. In soldoni: al momento non traspare alcuna garanzia diplomatica e politica da parte palestinese, affinché la tregua sia realmente l'anticamera della pace e quest’ultima il presupposto per una futura civile convivenza di popoli appartenenti a due Stati sovrani. Non basterà far tacere le armi per giungere alla pace stabile e duratura, senza istituzioni salde e democratiche. Queste ultime richiedono ben altre condizioni che vadano oltre la tregua armata e sono essenzialmente di natura politica ed attengono alla struttura istituzionale che assumerà la Palestina. Se questa resterà preda delle frange ideologiche di matrice marxista rivoluzionaria e di quelle fideisticoo religiose, allora non si andrà molto lontano. Occorre insomma recidere il nodo gordiano della coesistenza non tra due popoli, seppure di matrice religiosa diversa e da secoli in aperta antitesi tra loro, ma tra due realtà statuali che esercitino le regole democratiche al loro interno, governino una società civile e soprattutto partecipe!! L’idea che Israele debba essere cancellato dalla faccia della Terra nasce proprio da presupposti etico religiosi, dalla mancanza di istituzioni liberali, costumi sociali e dall’esercizio di diritti individuali. Gli stili di vita radicalmente diversi sono legati a modalità di governo confacenti all’idea che sia lo Stato democratico palestinese a determinare i rapporti con Tel Aviv non una banda di assassini. Il vero “ballon d’essai“ è la tenuta dello Stato palestinese, la sua laicità rispetto al fideismo musulmano, la sua capacità di sposare le regole della democrazia, dei diritti e delle libertà per il proprio popolo. Senza questi presupposti, infatti, le file delle frangie eversive torneranno a ricostruirsi, il popolo sarà ancora ritenuto una massa d’urto e di propaganda, invitato a collaborare con i progetti di instaurazione di una comunità che cresce nell’odio religioso e nel contrasto politico al modello di democrazia occidentale. Identico discorso vale per la Siria, da poco liberata dalla satrapia di stampo socialista e filo russa di Bashar al-Assad e governata dall’esecutivo provvisorio di Abdurrahman Mustafa. Anche qui la scommessa e’ sulla democrazia politica. Così per il Libano ove la rielezione di Michel Aoun alla presidenza del "Paese dei cedri" va valutata con la medesima misura e la capacità dello Stato di liberare quella nazione dal corpo terroristico filo iraniano degli Hezbollah che controlla tutto il Sud del Paese. Milioni di profughi dovranno tornare in patria ed impegnarsi a ricostruire un tessuto politico sociale ed economico autonomo si spera di stampo occidentale, ossia democratico e garantista per tutte le etnie religiose. Gli irenici che, per anni, hanno sfilato con la bandiera arcobaleno invocando una pace indeterminata ed indistinta, hanno spesso caricato di responsabilità morali l’Occidente per quanto accaduto in quella martoriata regione. Tuttavia, piaccia o meno, senza la deprecata democrazia e le istituzioni occidentali non si andrà mai oltre la pace.
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Il capogruppo del Pd Enzo Alfarano interviene polemicamente sulla notizia della riapertura di oggi pomeriggio alle 18 del teatro di Ponte a Moriano: "Finalmente, al termine di un lungo iter, oggi si giunge alla riapertura del Teatro Nieri di Ponte a Moriano, ennesima ed importante opera ereditata dalla precedente amministrazione, ora gestito dal Teatro del Giglio. Come già più volte scritto, l'auspicio è che la fruibilità di tale spazio continui ad essere piena per le compagnie amatoriali, a cui devono essere garantite giornate a costi accessibili. Un segnale apprezzato in tale senso sarebbe stata la concessione della possibilità di esibirsi alle stesse compagnie amatoriali anche nel momento inaugurale, che è stato invece appannaggio di altri artisti, sicuramente apprezzabili. Purtroppo nel comunicato stampa che annuncia la riapertura scopriamo anche che l'utilizzo effettivo del Teatro non potrà avvenire prima del mese di aprile. L'impegno che, come capogruppo del Partito Democratico, mi sento di portare avanti è quello di controllare che questa data non slitti ulteriormente in avanti e che la fruibilità per le compagnie amatoriali sia piena, anche per salvaguardare una funzione sociale dell' arte di cui vi è un sempre maggiore bisogno".