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I casi sono due, o la conferenza stampa fatta dall'assessore Del Chiaro ed Ercolini si riferiva ad un altro impianto di smaltimento pannoloni diverso da quello previsto a Salanetti, o stanno prendendoci tutti quanti per i fondelli.
Aprono la conferenza affermando che l'impianto è “senza alcuna emissione”.
Peccato che sia la stessa ARPAT a smentirli dichiarando che ha “elevati consumi termici” e addirittura aggiunge che il già alto consumo di “1.900.000 mc annui di metano dichiarati, siano stimati per difetto”. Quanto poi sia l'apporto vantato del fotovoltaico, basta leggere i numeri per capirne la marginalità : 480 Mwh su 7.000 necessari, meno del 7%:
Ma i due vanno oltre e si spingono a dichiarare che l'impianto sarà “senza alcuna produzione odorigena”.
Qua siamo in aperta contraddizione con i dubbi sorti praticamente a tutti gli enti preposti all'istruttoria.
Sempre l'ARPAT afferma “ ..per la matrice aria si ritiene che l'impatto principale sia generato dalle sostanze odorigene” e dichiara “ inadeguata la frequenza dei monitoraggi delle emissioni in atmosfera proposte dall'azienda”, guarda caso, una volta ogni 5 anni !!!.
Ma le smentite più clamorose arrivano dallo stesso ente proponente, RETIAMBIENTE : che dice di utilizzare 20 tonnellate ogni anno di deodorizzanti e altrettante di sostanze sbiancanti.
Ma ancora più chiaro é quando mette in guardia contro le illusioni di chi minimizza la portata affermando testualmente “ deve essere ben chiaro che la gestione dell'attività in oggetto comporta comunque inevitabilmente di dover sopportare un costo ambientale “.
Ci narrano che i volumi di arrivi quotidiani, “ andrebbero in un solo camion “, peccato però che sempre Retiambiente di camion, ne dichiari quaranta e più quotidiani.
Sono queste e molte altre le incongruenze che i due interessati conferenzieri ci narrano, per irretire le popolazioni locali e convincerle, tardivamente, ad accettare quello che gli altri 100 comuni hanno invece preferito “regalare a noi “.