Negli anni Ottanta, sui giornali romani, non era raro leggere una sorta di appello-invito della Chiesa a non contrarre matrimoni tra persone di diversa religione e il riferimento era all'Islam. Era evidente a tutti, anche ai prelati d'Oltretevere, che il rischio di conflitti in famiglia era certo. Era l'esperienza, erano i dati, sia pure ancora pochi, a dimostrarlo. Di fondo, poi, c'era anche la consapevolezza che l'Islam stava prendendo piede un po' ovunque, a cominciare da altri paesi europei come la Francia, il Belgio, l'Olanda, i paesi scandinavi. Nessun allarme fu lanciato, per carità, ma solo un consiglio-avvertimento perché eravamo negli anni Ottanta e in Italia il pericolo era ancora lontano. Oggi, a mezzo secolo di distanza, la realtà è sotto gli occhi di tutti. L'immigrazione incontrollata ha prodotto comunità islamiche che pretendono e impongono le stesse consuetudini che esistono nei loro Paesi e non sono disposte a rinunciarvi indipendentemente da qualunque appello ad una integrazione inesistente. Stiamo assistendo, impotenti, a una sostituzione etnica, culturale, politica e religiosa progressiva. I governanti si sciacquano la bocca con le parole dell'immigrazione irregolare di fronte ad una immigrazione controllata e consapevole. Invece non è così. E' l'immigrazione in quanto tale che mina le fondamenta della nostra società. Se tutta l'Africa si trasferisse da noi che cosa ci resterebbe da fare se non sottometterci o scomparire? Ci meravigliamo se in Emilia Romagna fanno i tortellini senza carne di maiale: ma se in una classe ci sono due terzi o anche la metà di alunni islamici, come puoi pretendere di imporre loro la tua gastronomia? Potrà sembrarvi strano, ma si sta viaggiando verso l'estinzione di tutto ciò che i nostro avi ci hanno trasmesso, a partire dalla storia, dalla cultura, dall'arte, dalla cucina, dalla musica, da tutto. E' la fine incombente. E la Chiesa, che sapeva o poteva immaginarsi tutto quanto, che cosa ha fatto? Nulla. Timorosa, senza palle, barricata tra le mura del suo stato a Roma, pronta a vendersi anche la mamma pur di restare viva o, al limite, immolarsi in quel martirio che, in fondo, è l'aspirazione massima di ogni sacerdote.
L'Europa è messa malissimo. L'Unione Europea è un insieme di tecnocrati asettici e invertebrati convinti che di essere al centro della terra e non immaginano che, al contrario, saranno i primi ad essere uccisi dalle orde islamiche che non avranno pietà. L'Islam sfrutterà la paura dell'avversario e lo costringerà alla resa e alla sottomissione. Accusano chi si oppone a questa deriva di razzismo e difendono la Palestina e Hamas senza comprendere che Israele sta facendo l'unico lavoro necessario a sopravvivere. E lo fa perché ha un forte senso di identità dovuto alla propria religione e alla conoscenza del proprio passato. L'Occidente non ha alcuna identità e se anche ce l'ha, non è sufficiente a scontrarsi con la paura di morire. Regna solo il denaro e la certezza che solo i soldi garantiscano l'eternità. Non è così. Di fronte all'esercizio della violenza, soltanto una violenza uguale e contraria può salvare una civiltà. Abbiamo aperto le frontiere a chiunque convinti che fosse necessaria la manodopera per arricchirci ancora di più, che i nuovi arrivati ci avrebbero pagato le pensioni e via di questo passo. Ecco, invece, dove siamo arrivati, con la Sinistra che preme per essere invasi convinta che l'immigrato sarà il grimaldello con cui far saltare il sistema capitalista e non capisce che salterà anche lei, pronta anche ad allearsi con le peggiori organizzazioni pur di poter celebrare la morte dell'avversario politico. Esattamente come in passato, per la Sinistra valori come patria, nazione, Chiesa, fedeltà, onore sono solo delle sovrastrutture che la borghesia si è inventata per costringere le masse all'obbedienza. Più sono rossi e più sono ignoranti come le capre.
Esiste una alternativa a questa deriva inarrestabile? No, non ne vediamo. L'unica sarebbe un colpo di stato, ma come ebbe a dire Giorgio Almirante, in Italia gli unici colpi sono quelli di sole. Il nuovo governo Meloni sta facendo entrare ancora più immigrati di quanti potevamo anche soltanto immaginare, fedele alle direttive Ue e degli organismi sovranazionali. Altro che interesse nazionale. Non passa giorno, nella nostra provincia, in cui extracomunitari non commettano reati. Moltiplichiamo per tutte le province dello stivale e facciamo due conti. Finché toccherà agli altri va bene, ma quando toccherà a noi cosa succederà?
Oriana Fallaci non aveva ragione, ne aveva di più. Ma non faceva politica, era una giornalista e scrittrice, non guardava in faccia nessuno e diceva quel che pensava. Un consiglio a tutti: leggete il libro Guerrilla di Laurent Obertone, ambientato nelle banlieu parigine e capirete che cosa è l'Islam e quale minaccia rappresenti per l'Occidente.