Domani è l’ultimo giorno a disposizione di Retiambiente per dare risposte ai problemi sollevati dai membri della conferenza regionale dei servizi sull’impianto dei pannoloni. “Nove giorni dopo la conferenza ancora non è stato approvato il verbale che avrebbe dovuto fissare i punti da chiarire da parte di Retiambiente. Forse reputano che rendere pubblici i gravi dubbi sanitari e ambientali crei ulteriore allarmismo?- si domanda Liano Picchi del coordinamento comitati ambientali della piana- È giusto che la popolazione che deve subire la fase sperimentale sulle proprie teste venga tenuta all’oscuro? È normale trovarsi di fronte a un allarme nazionale contro il pericolo PFAS lanciato da Legambiente del Veneto e constatare qua una minimizzazione del rischio pur di non intralciare l’iter dell’impianto?”
“Quale indice di credibilità ha uno studio fatto all’ultimo, non vagliato dalla comunità scientifica internazionale e guarda caso commissionato da chi è interessato a realizzare l’impianto?- prosegue Picchi a chiedersi- Come può essere definito eco-compatibile un processo che impiega oltre un milione e mezzo di metri cubi di combustibile fossile? Quale sostenibilità finanziaria ha un impianto i cui costi fissi di gestione superano i due milioni di euro annui e i cui ricavi non sono assolutamente dimostrabili? E soprattutto, se Retiambiente non sarà in grado di rispettare le prescrizioni imposte e l’impianto sarà dismesso, chi pagherà gli enormi danni?”
“Il mistero dei verbali mancanti”: Liano Picchi contro Retiambiente nel penultimo giorno per rispondere sull’impianto pannoloni
Scritto da Redazione
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30 Giugno 2025
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