Anno XI 
Martedì 25 Novembre 2025

Scritto da Redazione
Politica
31 Gennaio 2023

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Anche l’Anpi interviene sulla scelta del comune di Lucca di commemorare in un’unica occasione il Giorno della Memoria e il giorno del ricordo delle vittime delle foibe con l’obbiettivo, secondo l’idea dell’amministrazione “di valorizzare entrambe le commemorazioni, oltrepassare le barriere ideologiche e condannare quanto fatto dai regimi nazisti contro gli ebrei e dai regimi socialisti nel Nord Est del nostro Paese”.

Partendo dal presupposto che “ogni fatto che ha causato dolore ad un essere umano, dovrebbe essere rispettato e commemorato”, spiegano dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, quello della Shoah rappresenta “un male assoluto, che non può in nessun modo essere relativizzato”. La Giornata della Memoria infatti rappresenta per l’Anpi “un monito costante, che proviene dalla universale vergogna per lo sterminio degli ebrei e di moltissime altre categorie di esseri umani, come slavi, prigionieri di guerra, oppositori ai regimi, omosessuali, rom e disabili, e dalla comune esigenza di non far avvenire più tali tragedia”.

“Per questo motivo – spiegano Rosalba Ciucci Filippo Antonini rispettivamente presidente della sezione di Lucca e presidente del comitato provinciale di Lucca - siamo profondamente preoccupati dal tentativo strisciante, ma costante, di annacquare questo sforzo mescolando momenti diversi, prestando il fianco a tentativi revisionisti”.

In particolare, la preoccupazione cui l’Anpi si riferisce, riguarda il fatto che dal comune di Lucca non sia stato fatto alcun tentativo per sciogliere queste ambiguità. Sono emersi, anzi, secondo l’associazione dei segni inquietanti. Prima di tutto, la scelta di togliere ogni riferimento all’antifascismo dai documenti per richiedere gli spazi pubblici. Poi, il ritiro del comune di Lucca dal protocollo con la Provincia per la commemorazione della Giornata della Memoria. Quindi, il patrocinio pubblico del sindaco a un festival culturale nato come espressione di Casapound. Infine, la scelta di non fare un evento istituzionale a sé stante, come consiglio comunale, per la ricorrenza della Shoah. “Comportamenti, questi, - dichiarano –“che rischiano di essere ripetuti in altri territori della nostra provincia”.

“L'Anpi -concludono - non intende quindi legittimare eventi che non fanno onore ai nostri morti, né alla verità storica. Auspichiamo che in futuro non ci siano più ambiguità e che l’approccio delle istituzioni lucchesi a queste commemorazioni, perno della nostra “religione civile”, sia più rispettoso e coerente”.

 

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