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Scritto da Redazione
Enogastronomia
24 Novembre 2025

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Si è conclusa con grande successo la seconda edizione di Panettonissimo a Pietrasanta. Un dolce week-end nel vero senso della parola che ha visto la piazza del Duomo gremita di pubblico già da venerdì pomeriggio per l’accensione ufficiale delle luminarie insieme all’apertura dei caratteristici banchetti natalizi. Un momento che è stato anche una sorta d’inaugurazione del Natale: tre giorni in cui una città si è trasformata in un racconto di profumi, arte e artigianalità. Si è respirato in quei tre giorni il profumo del panettone trasformando Piazza Duomo e le vie del centro storico nell’immagine stessa dell’attesa: luci calde, voci sovrapposte, mani che porgevano assaggi come piccoli doni, e quella morbida dolcezza che, prima di essere un gusto, è una memoria collettiva. La seconda edizione di Panettonissimo non è stata soltanto un festival: è stata una narrazione viva, un invito a riscoprire la magia del fare artigianato con la capacità di coinvolgere una comunità intera per costruire bellezza. Per tre giorni Pietrasanta è stata lo spazio sospeso dove l’inverno non si annuncia con il freddo, ma con l’aroma che avvolge la città, rendendola un luogo speciale. “Le 22 aziende artigianali selezionate – ha detto Gianluca Borgonovi, ideatore di questo format e presidente delle Botteghe di Pietrasanta – hanno proposto panettoni che non erano soltanto prodotti, ma storie da vivere attraverso il gusto. Storie di lievito madre che vive da decenni, di notti di lievitazione silenziosa, di scorze candite e di mani che impastano con amore e orgoglio”. Ogni stand era un piccolo racconto: quello delle scorze di limone immerse nel miele; del cioccolato fondente che si scioglieva tra le dita; quello delle erbe selvatiche come il rosmarino, quello degli impasti soffici tagliati al momento, soffici come nuvole che sprigionano profumo. Il pubblico passeggiava in un percorso sensoriale che parlava di tradizione, ricerca e creatività: c’era chi cercava “il panettone fatto come una volta”, chi desiderava l’azzardo del gusto, chi prendeva appunti dai pasticceri come si fa con i maestri. Panettonissimo ha riportato in città lo stupore del Natale, ma con la consapevolezza adulta che l’artigianalità è un patrimonio culturale oltre che gastronomico, e che difenderla significa custodire ciò che siamo. Un’intera comunità che ha lavorato insieme, che ancora crede nelle cose fatte bene. L’evento nasce da un’idea del Comitato delle Botteghe di Pietrasanta e prende forma grazie alla collaborazione con il Comune di Pietrasanta e al sostegno della Banca della Versilia Lunigiana Garfagnana. Una sinergia rara, fatta di dialogo, progettazione e identità condivisa, che ha trasformato Panettonissimo in un appuntamento selezionato, curato e costruito per crescere senza rinunciare alla qualità. “Un festival come questo – ha ricordato il sindaco Alberto Stefano Giovannetti – è possibile solo quando una comunità intera decide di mettersi in gioco: artigiani, commercianti, scuole e associazioni. Pietrasanta ha unito tutte le sue energie, e il risultato è davanti agli occhi di tutti”. L’edizione 2025 ha mostrato che le idee devono mescolarsi, vivere, si alimentano le une con le altre per contribuire alla vita comune, cioè alla cultura. Il Liceo Artistico Stagio Stagi è stato protagonista con un concorso dedicato all’immagine della futura edizione 2026: un ponte concreto tra tradizione e creatività giovanile. La vincitrice Celeste Nesi ha ricevuto il Premio Fiore1827 in una cerimonia che ha unito studenti, istituzioni, pasticceri e cittadini. Un momento nel quale l’arte è divenuta parte del panettone: lo ha interpretato, vestito e raccontato. La cucina d’autore ha completato il mosaico dell’evento con la presenza di tre chef che hanno portato una visione nuova e coraggiosa: Andrea Mattei chef del Bistrò e Gianluca Tolla del Maitò di Forte dei Marmi e Alessio Bachini di Paradis di Pietrasanta. Tre interpretazioni diverse, un’unica idea condivisa: il panettone può essere un dessert quattro stagioni, un ingrediente della ristorazione contemporanea, non solo un simbolo natalizio. Questa visione è stata al centro del talk - ring moderato da Davide Paolini, insieme agli chef protagonisti dell’edizione e a Gianfranco Vissani, un confronto vivace che ha raccontato il futuro del panettone italiano e la sua destagionalizzazione. L’organizzazione guarda già al futuro: per la prossima edizione è stata proposta la nomina di Gianfranco Vissani come presidente onorario del festival. Quando si sono spente le luci dell’ultima casetta e l’ultimo assaggio è stato servito, in piazza Duomo è rimasto qualcosa che non si può fotografare, la sensazione di una città che si è data appuntamento con la sua parte più bella. Panettonissimo ha unito generazioni, professioni e storie diverse. Ha mostrato che il panettone è cultura, identità e comunità. Ha riportato in superficie la tradizione che parla di famiglia e festa, ma anche la capacità di reinventarsi, collaborare, e creare insieme. 

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