Cultura
Puccini Marching Band, una rassegna di bande musicali animerà le strade e le piazze di Lucca
È stata presentata questa mattina nel bookshop del Puccini Museum – Casa Natale di piazza Cittadella la rassegna
Lucca Comics & Games, l'anno dei French Kiss in un periodo di guerre nel mondo
Si apre la road to Lucca Comics & Games 2025, il community event più grande dell'Occidente, che si terrà da mercoledì 29 ottobre a domenica 2 novembre. Per…
Un incontro alla Pecora Nera con Stefano Pierotti (quello della scultura fuori Porta Sant'Anna)
L'artista e sculture Stefano Pierotti, autore dell'istallazione "in divenire" che si trova sulla rotatoria fuori Porta Sant'Anna…
Ecco il concorso internazionale di composizione lirica da camera dedicato a Giacomo Puccini
L'Accademia Internazionale di Composizione Lirica Puccini di Lucca, in occasione del 125° anniversario della Tosca di Giacomo Puccini, è lieta di bandire il “Concorso internazionale di composizione lirica…
Lucca Historiae Fest, una terza edizione da incorniciare
Domenica si è conclusa la terza edizione del Lucca Historiae Fest, il festival organizzato…
I sistemi instabili al centro della prossima edizione di Pianeta Terra Festival: svelato il programma
Anche quest’anno Lucca si appresta a diventare teatro di una nuova edizione del Pianeta Terra Festival, evento culturale guidato da Stefano Mancuso, organizzato da Editori Laterza e sostenuto…
Festival della sintesi: geopolitica, arte e giornalismo protagonisti della prima giornata
Mercoledì 18 giugno inizia la decima edizione del Festival della sintesi che si terrà nella chiesa di Sant’Alessandro e accompagnerà il pubblico fino a sabato 21 giugno con…
Scrivere per sconfiggere il dolore
Un’antica vicinanza e un’affinità. Quasi un’alleanza quella che che ritroviamo in non pochi clinici, tra pratica medica e letteratura. Sembra quasi che per molti medici la letteratura, rappresenti…
Marco Masini, Enrico Brignano e molto altro ancora: che estate a Capannori con “Ma la notte sì”
L’ ‘Estate Capannorese’ si apre con la ormai affermata manifestazione “...Ma la notte si’!” promossa dal Comune e organizzata da LEG Live Emotion Group con il contributo della…
Sergio Rubini, Carlo Freccero e tanti altri: che cast per il Festival della Sintesi
“Mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve”: questo celebre aforisma di Blaise Pascal – che evidenzia l’attenzione necessaria…
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"Carlo e Letizia Buonaparte, l'origine di una dinastia": prende il via venerdì 31 gennaio 2020 il calendario di iniziative "2020: Elisa 200 anni" ideato e organizzato dall'associazione "Napoleone e Elisa: da Parigi alla Toscana" per ricordare i 200 anni dalla scomparsa della sorella di Napoleone, avvenuta il 7 agosto 1820 a Trieste.
L'incontro è tenuto da Franca Maria Vanni, esperta di numismatica e direttrice scientifica del Museo Medagliere dell'Europa napoleonica di Castiglion Fiorentino, alle 17,30 nella Sala Tobino di Palazzo Ducale (Lucca) a ingresso libero, ed è dedicato ai genitori di Elisa Bonaparte Baciocchi, principessa di Lucca dal 1805 al 1814.
"In ogni libro che parli di Napoleone – spiega Vanni - sono dedicate solo poche pagine ai genitori, e in particolare a Letizia, che ebbe una vita lunghissima a differenza del marito. Purtroppo molto di quel poco che è stato scritto, anche nella bibliografia specifica dedicata a ciascun personaggio, è spesso detto in forma romanzata o sulla base di notizie non sempre veritiere".
In questo incontro, attraverso uno studio della poca documentazione rimasta, viene ricostruita la vita di Carlo Buonaparteuomo amante del lusso e delle belle donne molto legato a Pasquale Paoli durante la resistenza corsa, e che morì dello stesso male di Napoleone: un tumore allo stomaco. "Accanto a lui – prosegue Vanni -, Letizia Ramolino che lo aveva sposato a quattordici anni dandogli 13 figli, dei quali sopravvissero solo otto. Rimasta vedova dovette, tra mille difficoltà economiche, provvedere ai suoi 8 figli. Persona tutta d'un pezzo, ebbe con i figli un rapporto non sempre facile, soprattutto con Napoleone ed Elisa che avevano certi lati del loro carattere molti affini a quello della madre. Non illudendosi mai che la stella napoleonica potesse brillare sempre e con essa le fortune degli altri suoi figli, soleva spesso dire 'Chissà se un giorno dovrò provvedere a dar da mangiare a tutti questi re'. Condusse sempre un'esistenza ritirata, lontana dalla sfarzosa vita di corte che non amava, anche quando divenne un personaggio pubblico essendo la madre dell'imperatore di Francia. Nel periodo dell'esilio romano, quando il suo palazzo era controllato sia dai gendarmi dello Stato Pontifico che dalla polizia austriaca, la sua casa fu sempre il punto di riferimento e di incontro di tutti i suoi figli; non smise di contribuire finanziariamente per dare al figlio prediletto un'esistenza degna del suo rango a Sant'Elena. Morta a Roma nel 1836, solo 15 anni dopo i suoi resti poterono tornare in Corsica e riposare nella cappella napoleonica ad Ajaccio".
Il calendario "2020: Elisa 200 anni", che comprende iniziative fino a dicembre 2020, è realizzato dall'associazione "Napoleone e Elisa: da Parigi alla Toscana" con il sostegno e la collaborazione di Provincia di Lucca, Comune di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Banca del Monte di Lucca, e nell'ambito di una serie di collaborazioni che l'associazione porta avanti da tempo sia a livello nazionale che internazionale, tra cui quella con l'associazione parigina "Le Souvenir Napoléonien", il Puccini Museum Casa Natale di Giacomo Puccini, il Centro Studi Giacomo Puccini, la Fondazione Simonetta Puccini, Villa Reale di Marlia.
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Marco Brinzi, dopo il successo dello spettacolo Ich war Da dedicato all’eccidio di Sant’Anna di Stazzema propone di nuovo alla cittadinanza e alle scuole uno spettacolo di argomento civile: letture scelte di pagine dalla Tregua di Primo Levi nel Giorno della Memoria. Dopo una breve introduzione dell’assessore Ilaria Vietina e di Luciano Luciani dell’ISREC la voce di Brinzi e la chitarra di Luca Giovacchini hanno condotto i ragazzi dalla liberazione di Auschwitz fino al termine del lungo nostos di Levi a Torino, riuscendo a dare vita alle attese, alle contraddizioni, alle false speranze e soprattutto agli incubi che riportano il protagonista a riemergere alla vita mentre attraverso un’Europa straziata torna in patria nel giro di quasi nove mesi. La voce di Brinzi e la graffiante chitarra elettrica di Giovacchini sanno alternarsi magistralmente lasciando senza fiato il pubblico, riuscendo a trasmettere oltre al dato storico una profonda e tragica esperienza umana. Uno dei momenti più toccanti sono le parole che Levi dedica a Hurbinek, figlio di Auschwitz, muto, che urla la sua testimonianza solo grazie alle parole dell’autore:
Hurbinek era un nulla, un figlio della morte, un figlio di Auschwitz. Dimostrava tre anni circa, nessuno sapeva niente di lui, non sapeva parlare e non aveva nome: quel curioso nome, Hurbinek, gli era stato assegnato da noi, forse da una delle donne, che aveva interpretato con quelle sillabe una delle voci inarticolate che il piccolo ogni tanto emetteva.
Hurbinek, che aveva tre anni e forse era nato in Auschwitz e non aveva mai visto un albero; Hurbinek, che aveva combattuto come un uomo, fino all’ultimo respiro, per conquistarsi l’entrata nel mondo degli uomini, da cui una potenza bestiale lo aveva bandito; Hurbinek, il senza-nome, il cui minuscolo avambraccio era pure stato segnato col tatuaggio di Auschwitz; Hurbinek morì ai primi giorni del marzo 1945, libero ma non redento. Nulla resta di lui: egli testimonia attraverso queste mie parole.
L’obbligo di testimoniare a nome di chi non è più, di chi non è riemerso dall’inferno del lager e rischierebbe l’oblio: questo il significato profondo delle parole di Levi che lo spettacolo ha reso perfettamente visibili.