Cultura
AML, il Quartetto Guadagnini chiude la stagione con la musica di Šostakovič e Mozart
Giunge al termine la Stagione dei concerti 2025 dell'Associazione Musicale Lucchese con un appuntamento di grande prestigio: il ritorno del Quartetto Guadagnini per il terzo capitolo dell'integrale dei…

“Un momento con Giacomo, ricordando Puccini”
Quarta giornata Pucciniana giovedì 27 novembre 2025 Giochi – Laboratori – Musica – Performance In tutti i plessi del Comprensivo per ricordare il Maestro…

Camaiore Sacro 2025, convegno internazionale di musica sacra
Dopo 20 anni dal Convegno sulle Cappelle Musicali (2005) promosso e voluto da Don Angelo Bevilacqua e ancora dopo 15 anni dalla giornata di Studio promossa dal Festival…

Raccontare l'opera, incontri, approfondimenti e curiosità dal mondo dell’opera dedicati a Cenerentola, Nabucco, Otello
Le opere Cenerentola, Nabucco e Otello, in programma al Teatro del Giglio Giacomo Puccini da dicembre a marzo nell’ambito della Stagione Lirica 2025-2026, saranno precedute da speciali momenti…

ALERARENDT ‘Cuori pensanti’ in prima assoluta per la giornata del Fiocco Bianco
Dopo il Concerto Queen Barock’Opera (progetto crossover del soprano Paola Massoni realizzato in collaborazione con il pianista Tiziano Mangani, l’oboista Elena Giannesi e la partecipazione dei Freedom Singers…

Maggiano, ex ospedale psichiatrico: venerdì 21 novembre alle 16 presentazione del libro "Bellezza e verità" di Paolo Vanelli
Venerdì 21 novembre alle 16, presso la Fondazione Mario Tobino all'ex manicomio di Maggiano, è in programma la presentazione del libro "Bellezza e verità. L'opera narrativa di Mario Tobino" scritto da Paolo Vanelli

Convegno di studi «Acuto senso e profondo amore». Nuove ricerche su Armando Spadini a cent’anni dalla morte
La Fondazione Ragghianti, con l’Accademia di Belle Arti di Firenze e il Museo Ardengo Soffici e del ’900 italiano di Poggio a Caiano, il 24 e 25 novembre 2025 organizza il Convegno di studi «Acuto senso e profondo amore». Nuove ricerche su Armando Spadini a cent’anni dalla morte

Ancora Pianostrada: a Mandorla l'esibizione del Quartetto Gaio
Giovedì 20 novembre alle 18 un concerto aperto a tutti, un viaggio nella storia della musica leggera italiana

Al cinema Astra Aguirre di Herzog in versione restaurata
Prosegue al Cinema Astra di Lucca - martedì 18 novembre alle ore 21.00 - il programma del Cineforum Ezechiele 25,17 con la proiezione di uno…

Al Cinema Astra lunedì 17 novembre (ore 20.30) Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini
Al via lunedì 17 novembre alle ore 20.30 al Cinema Astra la seconda edizione di “PPP Pea Pound Pasolini – Tre irregolari del Novecento” con la proiezione de…

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Quanto ci manca Giorgio Gaber? Quella lucidità di pensiero, quella sferzante ironia, quella satira pungente. E poi: quanto ci manca il suo sorriso? La sua arguta simpatia, la sua gioia contagiosa, la sua rasserenante pace nello sguardo...
Tanto. Gaber ci manca un sacco. Chissà cosa direbbe, ad esempio, del teatrino politico a cui oggi stiamo assistendo; chissà come canterebbe questi terribili anni di pandemia che, in un modo o nell'altro, ci hanno resi più diffidenti verso il prossimo, più isole e meno ponti, più automi e meno autonomi nel pensiero; chissà come interpreterebbe la paura, il cinismo e la rabbia repressa che ci rode dentro; chissà, infine, quale messaggio da lassù, sul palco, vorrebbe lasciarci per vederci sorridere almeno un po', nonostante tutto. Per dirci che, in fondo, il futuro - seppur camuffato da minaccia - sarà sempre una promessa per chi osa sognare...
Non lo sapremo mai perché sulla giostra della vita si sale solo una volta e non è concesso un secondo giro. Una cosa però la sappiamo: tutto quello che Giorgio ha scritto, recitato e cantato per noi; quel repertorio prezioso che ci ha lasciato su carta, video e nastro; quella splendida raccolta di testi che troppo sbrigativamente è stata archiviata sotto la voce "cantautorato", ma che un giorno - chissà - potrà essere promossa nel reparto "letteratura"; ebbene, tutto questo immenso patrimonio umano vive ancora. Si nutre, respira. Ci parla. È lì che come brace sotto la cenere, aspetta solo il soffio di qualche bravo oratore che ne ravvivi la fiamma.
Appunto. Questa sera, a Castelnuovo, quel rogo ha ripreso ad ardere. Merito di uno storyteller d'eccezione, lo scrittore e drammaturgo fiorentino Stefano Massini, che, circondato da un'orchestra di otto elementi, ha saputo far rivivere il messaggio del Signor G sotto forma di musica e di testo. Lo ha fatto nella splendida cornice della fortezza, all'interno del festival "Mont'Alfonso sotto le stelle", utilizzando una formula inedita ed originale: quella del racconto di storie, apparentemente sconnesse dall'universo gaberiano, ma, in realtà, perfettamente congruenti con le canzoni dello stesso autore.
Massini ha pescato dalla cronaca gli episodi più cruenti, significativi e rivelatori per poi avvalersi dei testi delle canzoni di Gaber come possibile chiave interpretativa. Quello che ne è uscito fuori è un concentrato di emozioni che il noto volto televisivo ha condiviso con gli spettatori, quando recitando - in piedi - quando cantando - da seduto.
Filo conduttore di tutto lo spettacolo è stato il dubbio. Esatto, il dubbio. Quello sgradito, faticoso, noioso tarlo che facciamo fatica ad accogliere e nutrire; quello scomodo gradino che ci viene chiesto, ogni volta, di salire; quell'incognita x che rende oscura l'equazione della nostra esistenza. Non è un capriccio, è un'esigenza allenarsi al dubbio.
In un mondo che svende certezze al primo offerente, ben vengano i venditori di incognite.
Foto di Andrea Cosimini
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Sono state presentate questa mattina (4 agosto), all'interno del ridotto del Teatro del Giglio, gli appuntamenti che arricchiranno le stagioni di prosa e danza per il 2022/23. Presenti alla conferenza il direttore generale Antonio Marino, l'assessore alla cultura Mia Pisano e l'amministratore unico Giovanni Del Carlo, in più, connessi a distanza, anche il direttore artistico Jonathan Brandani e il presidente della Fondazione Toscana Spettacolo Onlus, Cristina Scaletti.
La stagione di danza
In merito alla danza, il cartellone del teatro lucchese può vantare ben quattro appuntamenti dai toni variegati e decisamente sfaccettati. Troveranno spazio al Teatro del Giglio spettacoli come "Mbira" di ALDES, opera ispirata dalle danze e dalle sonorità dei popoli Shona dello Zimbabwe, ma anche "Ballade" di Mauro Bigonzetti e Enrico Morelli che con la nuova opera segneranno un sentiero che va dagli anni '80 ai giorni nostri, passando da un'epoca divenuta simbolo allo smarrimento dei giorni nostri.
Dopo questi due appuntamenti, previsti per il 13 dicembre ed il 31 gennaio, sarà il turno di "Lili Elbe Show", che andrà in scena il 21 febbraio. Lo spettacolo si rifà all'importante romanzo "The Danish Girl" dello scrittore David Ebershoff, già portato alla ribalta cinematografica dal volto di Eddie Redmayne. La storia, ispirata da vicende reali, segue lo sviluppo del rapporto tra il paesaggista transgender Einar Wegener e la moglie, che lo accompagnerà nel suo processo di metamorfosi e cambiamento. Il tutto, ovviamente, sarà raccontato attraverso l'alfabeto della danza e della musica, che sarà suonata dal vivo durante lo spettacolo.
Finale col botto, che immergerà Lucca nelle atmosfere dei più importanti palchi d'Europa, quello di "Giulietta" con protagonista Eleonora Abbagnato, étoile dell'Opéra di Parigi e direttrice della Compagnia di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma. La star della danza internazionale calcherà il palco lucchese il 14 marzo insieme alla piccola figlia Julia Balzaretti, che interpreterà una giovane versione di Giulietta, rendendo tutt'uno il passato ed il futuro attraverso le sublimi note di Cajkovskij.
Il culmine dello spettacolo vedrà protagonisti Eleonora Abbagnato insieme a Michele Satriano, in un romantico passo a due composto dal coreografo Uwe Scholz nel 1988 per "Il Rosso e il Nero" e rimontato da Giovanni di Palma sulle musiche del Romeo e Juliette di Berlioz. Nella conclusione ad accompagnare l'étoile saranno Davide Dato e Vsevolod Maievskyi, che chiuderanno la serata sopra le note di Leonard Bernstein.
La stagione di prosa
Anche per quanto concerne la prosa, il Teatro del Giglio decide di scommettere e aumentare il carico della sua offerta artistica, organizzando ben otto appuntamenti invece dei consueti sette, ognuno dei quali riceverà tre repliche per un totale di 24 date. Ad alternarsi sul palco del Giglio saranno autori, artisti e compagnie di livello nazionale che accompagneranno il pubblico in un percorso fatto di momenti di grande introspezione e attimi di divertimento e leggerezza.
I primi due appuntamenti saranno il "Cyrano" di Edmond Rostand e "Cosa Nostra spiegata ai bambini" di Stefano Massini. Già dalle prime date gli ascoltatori troveranno un connubio di tradizione e sperimentazione, come l'approccio scelto da Arturo Cirillo che intepreterà il Cyrano attraverso le tecniche del teatro canzone, oppure la scelta di Massini di dedicare uno spettacolo incentrato sulla resistenza alla mafia ad un pubblico di bambini, cercando quindi i toni più dolci e diretti che trovano spazio forse solo a teatro.
A riportare nel teatro i grandi classici italiani e internazionali saranno gli attori Eros Pagni, a lungo atteso al teatro lucchese, e Emilio Solfrizzi, rispettivamente con "Così è (se vi pare)" di Pirandello e "Il malato immaginario" di Molière. Il primo, diretto da Luca de Fusco e atteso per il mese di febbraio, racconterà le storie dello scrittore siciliano in una chiave nuova e molto personale, improntata alle opere di Kafka e al mistero come elemento incomprensibile.
Ne "Il malato immaginario", che andrà in scena a marzo, potremmo invece godere della prospettiva di un protagonista non ancora vecchio ma adulto, che lo riporta all'età dell'autore quando scrisse il testo, trasformando così la sua malattia non in una paura di morire ma, piuttosto, a paura di vivere - o addirittura di non riuscire a farlo-.
Pronto a portare di nuovo il sorriso nel teatro di Piazza Napoleone tornerà a Lucca l'amatissimo Claudio Bisio con il suo spettacolo "La mia vita raccontata male" diretto da Giorgio Gallione e con i testi di Francesco Piccolo. Il comico e conduttore italiano sbarcherà di nuovo a Lucca nel mese di marzo, con un spettacolo che, senza sapere cosa è sa esattamente come parlare al pubblico, passando dai toni del romanzo di formazione all'autobiografia ironica e senza impegno.
"La nostra intenzione è ridare al Teatro del Giglio il ruolo e l'attenzione che merita - ha affermato l'amministratore unico del teatro Giovanni Del Carlo - ricucendo il rapporto che unisce i cittadini di Lucca con la grande cultura teatrale che parte proprio da qui. Dopo due duri anni di pandemia vogliamo riportare nel teatro 'l'uomo in quanto uomo' ed è per questo che abbiamo pensato ad un programma vario che alterni momenti di introspezione con eventi comici e gioiosi: ci saranno momenti per stare insieme e per riflettere su noi stessi."
"Abbiamo fatto una scommessa - ha rivelato Antonio Marino, direttore generale del teatro - puntando ancora di più sulla prosa e sulla danza, due punti cardini della nostra proposta artistica. Una scommessa però non alla cieca, ma che si basa sull'impegno e sulla partecipazione che il pubblico e la città ci ha sempre mostrato ed è per questo che vorrei prima di tutto ringraziare i nostri abbonati e tutto il pubblico, che con la loro passione ci permette di continuare a crescere e puntare sempre più in alto. Confidiamo che questa ripartenza sarà l'occasione per scongiurare il passato e superarlo, quindi non aspettiamo che di poterlo fare insieme a voi e a tutti coloro che vorranno seguirci."
I biglietti per gli spettacoli saranno disponibili per gli abbonati della stagione 2021-22 dal 7 settembre al 20 ottobre, mentre i nuovi abbonamenti saranno disponibili dal 22 ottobre al 24 novembre. Dal 26 novembre invece aprirà la vendita dei biglietti singoli di ogni spettacolo. Tutte le informazioni saranno inoltre disponibili sul sito internet del Teatro del Giglio www.teatrodelgiglio.it
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