Anno XI 
Mercoledì 24 Dicembre 2025
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Scritto da irene decorte
Cronaca
23 Dicembre 2025

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“Questo ponte non sia solo un’infrastruttura utile, ma anche simbolo di unione, incontro e pace: in questi giorni di Natale, in questi tempi difficili, evochi la necessità di incontrarci e ci esorti a recuperare la vocazione umana alla mediazione, senza muri, divisioni e barriere”: con queste parole monsignor Paolo Giulietti, vescovo di Lucca, ha dato la sua benedizione al nuovo ponte sul Serchio, monumentale opera da decenni attesa dagli abitanti di Lucca e non solo e oggi finalmente inaugurata, come un regalo di Natale alla cittadinanza tutta. In attesa dell’effettiva apertura della strada al transito, che avverrà nella mattina della vigilia di Natale, quello di oggi è stato un pomeriggio di festa, accompagnato dalla musica degli studenti del conservatorio Boccherini che hanno intonato “Nessun Dorma” dalla Turandot di Giacomo Puccini e dall’accensione delle luci a led del ponte, illuminate con i colori della bandiera italiana.
“Un traguardo storico, e un’infrastruttura importantissima, capace di migliorare la viabilità degli accessi alla città, grazie alla lungimiranza di chi mi ha preceduto, per cui era evidente che il ponte di San Quirico non avrebbe potuto sostenere da solo il flusso del traffico- ha dichiarato il presidente della provincia di Lucca Marcello Pierucci, che nel corso del suo primo anno di mandato ha preso in mano lo scettro dell’opera e si è impegnato per portarlo fino alla partecipatissima giornata odierna- Questo ci parla di un ente che pensa al futuro, prevede i problemi e non li affronta solo al momento dell’emergenza: sembrava superfluo, ma quando gestito in maniera efficiente, con passione, può portare grandi risultati al territorio che rappresenta”. 
Un ente, quello provinciale, che proprio attraverso il progetto del ponte sul Serchio ha conosciuto una propria rinascita, dopo che la legge Del Rio del 2014 sembrava averne sancito la scomparsa: “La provincia non ha rinunciato a essere un attore importante dello sviluppo del territorio, come quest’opera dimostra insieme ai molti cantieri per le scuole: adesso è la casa dei comuni- ha osservato Luca Menesini, predecessore di Pierucci alla guida della provincia, che di questo percorso ha vissuto il momento centrale e forse più complesso- È stato un iter molto lungo e complicato, ma positivo: l’apertura del cantiere risale al 5 aprile 2023, quindi parliamo di due anni e mezzo di lavori, pochissimo per i tempi delle opere pubbliche. Per questo dobbiamo ringraziare il grande impegno delle maestranze, la professionalità e la dedizione degli enti locali, e anche l’azione pressante di tanta società civile. Quello di oggi è un momento di rinascita per il territorio, e anche di speranza: ci dimostra quante difficoltà possiamo superare quando siamo uniti”. 
Il ponte, è infatti stato messo in evidenza nel corso dell’inaugurazione, fa della sinergia la propria specificità, non trattandosi di un’opera fine a se stessa, ma realizzata a beneficio soprattutto del territorio su cui insiste, ossia il comune di Lucca: “È una gioia vedere così tanta gente: questo ponte giova alla nostra comunità, ed è da anni molto atteso- è intervenuto il sindaco di Lucca Mario Pardini, presente alla cerimonia insieme ad altri sindaci dei comuni vicini, tra cui il sindaco di Capannori Giordano Del Chiaro e Sara D’Ambrosio di Altopascio- Un iter lungo, che ha visto molte complicazioni, ma con un lieto fine che porterà benefici enormi in sinergia con l’asse suburbano quando questo sarà terminato. Di fronte alla disaffezione alla politica dei cittadini, la buona politica deve reagire con risposte concrete”. 
Fondamentale non solo la sinergia con il comune di Lucca, ma anche e soprattutto con la regione Toscana, che dei 27 milioni di euro serviti per finanziare quest’opera monumentale ne ha forniti 22, come ricordato dal presidente della regione Eugenio Giani: “La nostra partecipazione è stata pari all’importanza dell’opera: un impegno forte, ma che oggi ci ripaga con grandi soddisfazioni. Il salto di qualità è stato fatto nel 2020, su esortazione di Stefano Baccelli: allora c’era già un progetto preliminare, ma la spesa prevista era di soli 17,4 milioni. A quel punto abbiamo ridefinito il quadro economico, e siamo intervenuti ulteriormente in tre variazioni di bilancio, di cui l’ultima da quattro milioni, per l’aumento notevole del prezzo dell’acciaio. Ma questi 27 milioni li vale tutti- ha dichiarato il presidente- La Toscana in Lucca ci crede. Siamo toscani, e in Toscana si fanno le cose per bene: noi siamo la regione della bellezza, e il ponte si presenta con quella bellezza di cui tutti i lucchesi si devono e si possono sentire orgogliosi”. 
Il ponte rimane per adesso innominato, in attesa che volga al termine, nel corso del prossimo anno, il concorso per l’intitolazione dello stesso, che vedrà studentesse e studenti delle scuole superiori del territorio avanzare delle proposte che potranno poi venire votate dalla cittadinanza. Il presidente Giani ha, però, una sua personale preferenza: per lui il toponimo morale dell’opera è “ponte Baccelli”, in onore di quello Stefano Baccelli che da presidente della provincia di Lucca prima e da assessore regionale a infrastrutture, trasporti, urbanistica e pianificazione poi tanto ha fatto perché si potesse giungere a questo giorno storico.
“Noi lucchesi sappiamo quanto il fiume Serchio sia per la città una delizia, ma spesso anche una croce: la notte di Natale del 2009, annus horribilis per il nostro territorio, la pioggia intensa e lo scioglimento della neve sugli Appennini e sulle Apuane determinarono tre o quattro grandi piene, l’ultima delle quali causò la rottura dell’argine a Santa Maria a Colle. Capimmo definitivamente che serviva un nuovo ponte sul Serchio- ha ricordato Baccelli- Come scolari diligenti, abbiamo seguito l’insegnamento del grande genio Nottolini, impegnandoci nella realizzazione di un ponte che fosse non solo solido dal punto di vista ingegneristico, ma anche bello e suggestivo. In questo periodo di neoimperialismi, di nuovi imperatori non sensibili alla bellezza, voglio concludere con un ricordo da Le Memorie di Adriano: ‘Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo. A questo ideale, in fin dei conti modesto, ci si avvicinerebbe abbastanza spesso se gli uomini vi applicassero una parte di quell’energia che van dissipando in opere stupide o feroci’”. 
“Spero che tutta la città di Lucca viva questa sera con l’emozione che io ho nel cuore, con la passione che sto vivendo, e che faccia ciò anche dando un valore figurativo a quest’inaugurazione. In tempi in cui le divergenze sono molte, il territorio e le istituzioni di Lucca cercano di dare il meglio di sé, costruendo scuole, che forniscono cultura e formazione alle generazioni future, e ponti, che uniscono luoghi separati e realtà divergenti. Godiamoci questa bella serata, e proseguiamo su questa strada per rendere la provincia sempre più bella e con servizi migliori”, sono state le parole del presidente Pierucci.

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