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Giovedì 7 Agosto 2025
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Scritto da aldo grandi
Ce n'è anche per Cecco a cena
07 Agosto 2025

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Ormai è evidente a tutti. Non passa giorno senza che gli immigrati, regolari o irregolari non importa, commettano reati di varia natura e la fortuna (sic!) è che non si siano radunati per farlo tutti insieme così da uscirne impuniti. Droga, rapine, scippi, furti, violenza sessuale, c'è di tutto e le forze di polizia hanno non solo le mani, ma anche i piedi legati dalla politica e, in particolare, da una Sinistra che ha distrutto ogni senso di sicurezza e di identità, accogliendo a braccia aperte tutti senza distinzione, difendendoli, mantenendoli, pagandoli, privilegiandoli. Non hanno capito che gli islamici non li voteranno mai, anzi, come accade altrove, quando saranno in maggioranza, li disprezzeranno e massacreranno come sono abituati a fare. C'è un solo modo per reagire: cacciarli indietro, rispedirli a casa loro, stroncarli senza alcuna pietà perché la pietà non è propria di uno Stato che vuole considerarsi tale, ma, semmai, di una fede e il cristianesimo, lo sappiamo, non potrà mai farlo pervaso com'è dalla cultura del perdono e del martirio. Ecco perché non bisogna aprire moschee e quelle che sono aperte chiuderle, perché l'Islam considera una moschea terra propria e chiunque vi attenta, un nemico da eliminare. Le moschee sono isole dove lo Stato non ha competenza. Anche questo Governo di incapaci, né più né meno di quelli che lo hanno preceduto, non è in grado di porre un freno all'invasione che è, ormai, sotto gli occhi di tutti. Andando avanti di questo passo si procede verso una sostituzione etnica a tutti gli effetti che fra dieci, forse venti o trenta anni vedrà il popolo italiano in minoranza e sottomesso sistematicamente, a partire dalle donne, alla religione islamica. Queste cose le scrivevamo già 15 anni fa e le pensavamo anche da molto prima, solo che sul giornale istituzionalizzato dove lavoravamo, era impossibile scriverle. Adesso la realtà è sotto gli occhi di tutti: sono milioni e molti di loro non hanno, ma vogliono e per avere sono disposti a tutto. 

La stragrande maggioranza della popolazione fa finta di nulla, continua a vivere come se niente fosse, non si rende conto che la società sta cambiando radicalmente e velocemente. Il problema sta nell'aver ceduto la sovranità e aver rinunciato alle proprie tradizioni, aver svenduto la propria identità, essersi prostituiti agli organismi sovranazionali come era solita dire una intellettuale di grande intelligenza come Ida Magli. In nome del potere delle elites e del denaro. Adesso che i popoli si ribellano e chiedono di tornare ad essere quel che sono sempre stati, ecco gli appellativi di sovranisti, fascisti, nazisti, mentre si tratta solamente di uomini e donne in cerca del proprio passato e stanchi di dover aprire la porta a cani e porci.

Sì, perché il problema è proprio quello. Cani e porci e non si sa bene dove cominciano i primi e finiscono i secondi. Nelle nostre città trionfa l'insicurezza, bastano due esagitati armati di bastone per mettere paura e inchiodare al suolo cinquanta persone inermi. Polizia e carabinieri non possono fare nulla altrimenti finiscono nelle fauci dei giornali verniciati di rosso e nelle ganasce dei politicanti da strapazzo comunisti e similari. Le carceri devono diventare, per i garantisti, degli hotel a 5 stelle, perché chi commette reati non può pagare, ma, semmai, stare a casa senza uscire se non quando vuole lui. 

In questo momento c'è un generale, Roberto Vannacci, al quale i giornalisti invertebrati e senza cultura domandano di tutto, anche le peggio idiozie. E lui risponde senza problemi, dimostrando che l'imbecillità alberga nei principali quotidiani di regime, guarda caso tutti di sinistra. Vannacci è l'unico che va in mezzo alla gente, che risponde alle esigenze della gente, che fa sì politica, ma anche qualcosa di più, che mira al concetto di sicurezza perché ha capito, a differenza dei suoi colleghi dementi, che uno stato senza sicurezza e senza ordine non ha alcun futuro e questo lo diceva un certo Thomas Hobbes.

Vannacci non ha paura del combattimento, c'è nato e cresciuto. Non ha timore di trovarsi davanti uno, due, cinque immigrati o anche italiani criminalizzati. No, ha affrontato ben altro. Ma sa che la gente ha paura e ha bisogno di certezze, non di puttanate come propongono i politici aberranti che della politica fanno il proprio mestiere. Stanno cercando di versargli addosso merda e ancora merda, così da delegittimarlo e renderlo uguale a loro e a tutti gli altri, ma non è così. Vannacci ha capito che se si va avanti di questo passo la guerra civile sarà inevitabile anche se non sapremmo dire chi, di questo popolo senza attributi, andrebbe a combattere per la propria sopravvivenza. 

Noi siamo ancora più avanti di Roberto Vannacci, perché l'Unione Europea va cancellata e distrutta, non cambiata. E l'immigrazione va fermata definitivamente nel senso che vanno chiuse le porte e bloccate le frontiere: gli italiani tornino a fare quello che sapevano fare un tempo invece di essere diventati dei parassiti senza spina dorsale e senza la capacità di assumersi le responsabilità.

Alcuni anni fa consigliavamo di leggere Guerrilla, il primo tomo della trilogia di Laurent Obertone, un romanzo che i quotidiani del mainstream non hanno recensito, ma che in molti, noi tra i primi, hanno letto, Ebbene, ancora oggi è sempre più profetico. Leggetelo e capirete. 

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