Bene, ma non benissimo. Si potrebbe sintetizzare così l’esordio della Lucchese nel campionato d’Eccellenza: i rossoneri, come noto, sono stati bloccati in casa sullo 0 – 0 dalla Real Cerretese, al termine di una partita con poche emozioni.
Partiamo dalle note positive: la principale arriva dalla risposta del pubblico. Circa 1700 spettatori fra paganti e abbonati. Tantissimi per un campionato come l’Eccellenza. Ancora di più se si pensa a Lucca come una piazza considerata freddina con la squadra cittadina.
I tifosi, con i loro 1000 abbonamenti, hanno lanciato un segnale chiarissimo in queste ultime settimane alla nuova proprietà: noi ci siamo e ci saremo sempre, a prescindere dalla categoria.
Adesso tocca a patron Brunori, alla società, a mister Pirozzi e alla squadra.
E qua arriva il bicchiere mezzo vuoto: i rossoneri sono ancora indietro. Certo, gli alibi non mancano, a partire dall’aver cominciato l’allestimento della rosa e di conseguenza la preparazione in ritardo.
Ma questa squadra non può accontentarsi di un campionato senza squilli: in Eccellenza, piaccia o no sentirlo dire, non si può non lottare per la vittoria.
“Partiamo in terza fila”, ha detto Pirozzi sabato, alla vigilia.
Non può bastare. Ok una partenza con l’handicap, d’altronde i tempi erano questi.
Ma questo gap va colmato.
Per la storia della Lucchese. E per ripagare l’amore dei tifosi. Che nonostante tutte le delusioni, sono ancora lì. Questa gente va ripagata sul campo.
Ps: a proposito di campo. La scorsa settimana il vicesindaco Barsanti si era stizzito per alcune critiche, apparse sui social e poi rilanciate dagli organi di informazione, sullo stato del manto erboso del Porta Elisa.
“Non potevate aspettare domenica prima di parlare?”, aveva scritto Barsanti.
Ebbene, la domenica è arrivata ed il manto erboso dello stadio faceva effettivamente abbastanza schifo.
Certo, tempo per rimediare ce n’è.
Ma sarebbe interessante capire perché si sia arrivati a settembre in questo stato.
Non è polemica, ma solo una riflessione a nostro avviso legittima.