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Il Panathlon Club di Lucca esprime soddisfazione e orgoglio per l'ennesima medaglia conquistata ai Giochi Paralimpici 2024 dalla propria socia Sara Morganti, che, in sella alla cavalla esordiente Mariebelle, ha conquistato il bronzo nell'individuale, grado I, nella gara che si è svolta ieri (3 settembre) a Versailles.
Sara, che ha definito la medaglia "francese" come la più incredibile tra quelle conquistate nella sua straordinaria carriera agonistica, merita ancora una volta grandi complimenti per la sua prova da campionessa assoluta.
Con questo risultato l'azzurra, alla quarta partecipazione paralimpica, ha tra l'altro replicato il terzo posto di Tokyo nella prova tecnica, confermando una volta di più il suo amore per l'equitazione e la sua voglia e capacità di gareggiare ad alti livelli.
E non è finita perché la "regina del paradressage" è già concentrata sulle prossime competizioni parigine - la gara a squadre e quella di freestyle (la sua preferita) - in cui ci può regalare altre importanti soddisfazioni.
"Sara - conclude il Panathlon di Lucca - è un raro concentrato di qualità sportive e umane e continua a renderci orgogliosi. Ancora tanti complimenti e in bocca al lupo per i prossimi giorni".
Il ciclismo, anche a livello amatoriale apre la mente e forma il carattere. L'imprenditore lucchese Fredi Bertocchini, oggi 58 anni, ricorda con un filo di nostalgia i suoi anni trascorsi in bicicletta.
"Iniziai a pedalare a 26 anni, un'età troppo avanzata per approcciare una carriera ed allora scelsi il mondo amatoriale, divenendo in breve tempo l'asso vincente del G.S. Baglini di Nodica."
Perché iniziò a correre?
"Per dimagrire. Pesavo 95 chili e disputai la prima gara in MTB cogliendo la mia prima vittoria in provincia di Pistoia. Quindi riversai le mie prestazioni su strada rimediando un serio infortunio al braccio cadendo rovinosamente alla Gran Fondo Montecatini. Fui sottoposto ad un intervento chirurgico per ripristinare la funzione al braccio che era come paralizzato con un reimpianto di nervo. Tutt'oggi le mie funzioni al braccio sono ridotte al 70 per cento. Stetti un anno fermo e poi ricominciai a correre totalizzando 160 vittorie, compreso il campionato italiano assoluto, in circa 11 anni."
LE SUE VITTORIE INDIMENTICABILI
"Andavo molto forte in salita, in particolare quando le pendenze si facevano molto ripide. Era difficile per chiunque non rimanere staccato da me. Ricordo un arrivo solitario sul Monte Serra e tutt'oggi credo di detenere il tempo migliore a livello amatoriale nella scalata sul Monte Pitoro. Un giorno a Parma, nella corsa organizzata dalla famosa Pennelli Cinghiale in un circuito di 16 chilometri da ripetersi 9 volte, assieme al mio compagno di squadra e grande velocista Pierangelo Serafini, ci staccammo alla seconda tornata , rimanendo da soli per otto giri e tagliai vittorioso il traguardo infliggendo quasi sei minuti di distacco agli immediati inseguitori, su 140 partenti. A volte quando i miei avversari mi vedevano alla partenza (nel ciclismo amatoriale possono iscriversi anche fino ad un'ora prima della gara ndr), rimettevano la bicicletta nel bagagliaio scegliendo altre destinazioni. Mi sono tolto tante soddisfazioni ed ero orgoglioso quando gli avversari mi dicevano con il sorriso fra le labbra che ero un mito."
UNA CARRIERA INIZIATA TROPPO TARDI
Ma perché ha iniziato a correre così tardi e non da ragazzo?
"Non andavo mai in bicicletta, praticavo calcio ed altri sport non sapendo di avere qualità nel ciclismo. A dirlo oggi è ovvio che rimpiango di non aver fatto la trafila giovanile, sarei magari potuto arrivare al professionismo, ma ormai avevo perso il treno e non potevo più tornare indietro."
Solitamente i cicloamatori con l'avanzare degli anni scalano le categorie continuando a dare sfogo alla loro passione. Perché lei smise di correre a 36 anni?
"Smisi dopo la morte di mio padre Raffaello che mi faceva da assistente in corsa seguendomi con un'auto di servizio. Era il 2002 e da allora non sono più andato in bicicletta, ma l'attività fisica che esercitai mi è sempre servita sul lavoro. Attraverso il ciclismo ho avuto un impatto positivo sulla mia personalità in termini di fiducia e di successo, perchè anche nel lavoro a livello autonomo si possono avere soddisfazioni inseguendole con impegno sviluppando le proprie abilità. Così come vincere una corsa a livello agonistico."
L'ESPERTO PIERLUIGI POLI: "FREDI PER ALCUNI ANNI ERA IMBATTIBILE"
Chi ha ruotato intorno al ciclismo amatoriale di quei tempi è sempre stato Pierluigi Poli, colui che ha organizzato a Lucca il maggior numero di corse, e quando si parla di Fredi Bertocchini dice: "Era un ciclista completo. Avesse iniziato a correre nelle categorie dilettantistiche probabilmente avrebbe potuto dire la sua e mirare al professionismo. Verso la fine degli anni 90 era definito "l'imbattibile", per le numerose vittorie e per lo stile con cui affrontava le salite più difficili. Quando la strada si inerpicava lui si trovava a suo agio, apriva il gas e volava."
IMPRENDITORE DI SUCCESSO CON MONDO ACQUA
Nel 2000, due anni prima di smettere di correre, Fredi Bertocchini iniziò a conoscere il mondo dell'acqua e delle depurazioni. A zone dove aveva inizialmente la sede il punto vendita Mondo Acqua divenne nel giro di pochi anni delegato e direttore commerciale dell'azienda che si occupa di installazione e manutenzione di purificatori e depuratori di acqua liscia a gassata per abitazioni, bar e ristoranti.
"Avevo intuito già allora che il mondo dell'acqua sarebbe stato in continua evoluzione anche perché bere acqua purificata è fondamentale per la salute delle persone. Una volta che smisi di correre riversai tutte le mie energie in questo settore di lavoro. Studiai come rendere l'acqua leggera e salutare anche a diverse temperature. Rilevai l'azienda "Mondo Acqua" nel 2009 divenendone unico proprietario. Mi organizzai anche per fornire il servizio di assistenza capillare a uffici e settore terziario in genere. Da poco tempo ci siamo trasferiti sulla via Pesciatina a Nave dove il nostro marketing ha subito un'evoluzione passando più direttamente ad una visione centrata sul cliente. Oggi Mondo Acqua ha otto rappresentanti ed una quindicina di tecnici pronti a soddisfare ogni tipo di esigenza. Come interveniamo? Ci allacciamo agli acquedotti di casa e aziendali. L'acqua già depurata e potabile la addolciamo garantendo un ulteriore servizio al cliente. Abbiamo clienti in diverse regioni: Lazio, Lombardia, Emilia, Liguria ed ovviamente Toscana."
Concludiamo: cosa veramente le ha trasmesso il ciclismo?
" L'ho già detto. Aggiungo: fiducia ed abilità sociali. Nel lavoro, come nello sport dobbiamo essere bravi a sviluppare il lavoro di squadra, nel rispetto delle altre persone."