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Vittoria bella, ma amara per Le Mura Spring, in finale va Milano
"Non piangere perchè è finito, sorridi perchè è accaduto" (G. G. Marquez). Chiudono con una bella vittoria le ragazze del Green Lucca, ma non basta per accedere alla finale contro San Raffaele Roma

E’ morto Andrea Bulgarella, ex proprietario della Lucchese
Lutto nel mondo dell’imprenditoria e in quello del calcio. All’età di 79 anni è deceduto Andrea Bulgarella, fino a pochi mesi fa proprietario con il suo gruppo della…

Premio Fedeltà allo Sport, decima Sfinge d’oro alla promessa del volley Margherita Meoni
E' tutto pronto per la 26.a edizione del Premio Fedeltà allo Sport fondato e organizzato…

Avanti così Jasmine: la campionessa di Bagni di Lucca vince ancora e si qualifica per gli ottavi del Roland Garros
E vai, Jasmine. La campionessa di Bagni di Lucca, fresca trionfatrice agli Internazionali d’Italia, ha regolato in due set l’ucraina Starodubtseva con il punteggio di 6-4, 6-1, staccando…

Bcl, dopo l’impresa di San Miniato adesso serve l’ultimo scalino: lunedì tutti al Palatagliate per gara – 3 e il sogno della finalissima
Sono giorni di umore e sensazioni contrastanti per lo sport lucchese: da una parte come noto la squadra di calcio, la gloriosa Pantera, di fronte a un baratro…

Lo Sporting Amp Football Club ad Ankara per la Amputee Football Champions League
Lo Sporting Amp Football Club è pronto ad affrontare la sfida della Amputee Football Champions League 2025, l'evento più importante dell'anno che porterà la squadra a confrontarsi con…

Rimonta da urlo a San Miniato per il Bcl: vittoria all’ultimo respiro e adesso gara – 3 per un posto in finale
Vittoria pazzesca della Bcl, che espugna il parquet del Le Patrie Etrusca Basket e si regala gara – 3 della semifinale dei play off per l’accesso alla Serie…

Campioni e volti noti cittadini, che festa all’Ego Sport Party
Si è svolta mercoledì 28 maggio, nella magica atmosfera serale dell’Ego Temple, nel bosco dei tigli, la 13^ edizione della Ego Party Sport, una vera e propria festa…

Ancora soddisfazioni per il Bcl: i ragazzi dell’under 15 Gold vincono la coppa Toscana
I ragazzi della Under15 Gold della Bcl hanno chiuso la stagione con il botto.

Pugilistica Lucchese, impegni in azzurro in Ungheria per Mencaroni e Monselesan
La Pugilistica Lucchese trionfa anche in azzurro al 74° Torneo Internazionale Bornemissza, svoltosi ad Eger, in Ungheria, dal 20 al 24 maggio. Un importante appuntamento durante il quale si misurano ogni anno alcuni dei migliori prospetti pugilistici del continente

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Quando si parla del Bisonte di Firenze, la squadra di volley femminile in A1, viene alla mente Wanny Di Filippo, un personaggio carismatico, espressivo, di risonanza a livello mediatico.
Un hippye - come lui ama definirsi - che ha dato il nome alla squadra dopo che fondò la catena di pelletterie Il Bisonte, successivamente venduta alla società inglese Capital Partners ed attualmente di proprietà di una società giapponese.
Una storia che parte da lontano, da quando l'artigiano e disegnatore veneto, nato ad Adria in provincia di Rovigo 76 anni fa, fu attratto negli anni '60 dal movimento giovanile hippye che ebbe un forte sviluppo anche in Europa.
"Ho sempre avuto uno spirito libero - dice l'uomo immagine del volley femminile a Firenze - e a 18 anni mi allontanai da casa autogestendomi con la fiducia di mio padre, allora maresciallo dei carabinieri. Fui contagiato dai valori hippye poi diventati un vero e proprio impatto con la cultura influenzando l'arte, la letteratura, il cinema e la televisione."
Come si guadagnava da vivere?
"Amavo - dice ridendo - frequentare le spiagge della Sardegna creando e commerciando collanine, bracciali, articoli di bigiotteria e pelletteria che io stesso disegnavo. Già da ragazzo riuscivo ad essere indipendente anche a livello finanziario. I miei clienti erano ragazze francesi e inglesi che frequentavano la zona di Porto Cervo, quando ancora era un ambiente naturalistico e le strade erano sterrate. L'aria inebriava la mente emanando il profumo di ginepro, mescolato alle essenze di mirto. Un vero paradiso mediterraneo. Erano gli anni '62-'63 quando partivo da solo e mi rappresentavo girando per la Svizzera e Piemonte tornando a casa il fine settimana, allora abitavo a Cremona."
DA MILITARE FU ATTENDENTE DEL CAPITANO RAIMONDO D'INZEO
Iscritto ad una scuola di pittura di Parigi, Wanny si guadagnava da vivere anche per corrispondenza spedendo la sua arte nella capitale francese. Il servizio di leva obbligatoria lo vide applicato alla fanteria leggera dell'Arma dei carabinieri, 15 mesi a Roma e 12 mesi a Milano come attendente del capitano Raimondo D'Inzeo, che da cavaliere disputò 8 olimpiadi vincendo l'oro a Roma nel 1960 e ai mondiali del '56 e '60, oltre ad essere stato l'italiano che vanta il maggior numero di partecipazioni olimpiche: "Lasciò Milano per tornare a Roma dopo una tragedia che coinvolse sua figlia morta sciando. Nel lavoro ho approfondito nel tempo lo sviluppo delle mie creatività nella pelletteria. Una volta sposato con Nadia Natali mi sono trasferito in Toscana e ho aperto un negozio di vendita diretta dei miei articoli a Firenze nei locali presi in affitto dal principe Corsini. Le richieste si moltiplicavano. Le vendite andavano a gonfie vele, tanto che non riuscivo ad esaudire tutte le richieste".
L'IDEA IL BISONTE ISPIRATA DAGLI INDIANI DI AMERICA
La fabbrica a Palazzo Orsini è oggi diventata un museo del Bisonte dove vengono collezionati tutti oggetti riguardanti l'animale: dai disegni alle ceramiche, dalle sculture ai francobolli. Una soddisfazione anche per il suo ideatore che rimarrà nella storia delle sue produzioni artigianali.
Ma perché Wanny ha chiamato la sua produzione Il Bisonte? Come è nato questo nome?
"Mi sono sempre ispirato - spiega l'imprenditore veneto - alle lavorazioni delle pelli degli indiani d'America. Mi è venuta in mente l'immagine del bisonte perché esprime forza. L'animale che dava vita ai pellerossa della prateria. Per diversi millenni le tribù hanno avuto legami culturali e spirituali con il bisonte americano".
Le numerose richieste degli articoli portarono Wanny Di Filippo a costruire gli stabilimenti per la produzione della vasta gamma dei suoi articoli a Pontassieve, a pochi chilometri da Firenze. Nacque un centro creativo dove veniva raccolto anche l'archivio storico del brand ed il laboratorio di restauro.
"Avevo 80 operai - dice il suo creatore - ed oggi la società giapponese che ha rilevato l'azienda ne vanta 110".
Quindi la decisione di vendere l'azienda...
"Ho venduto agli inglesi sei anni fa. Un po' hanno influito anche le mie condizioni di salute: ho avuto cinque infarti ed un brutto incidente stradale, entrando in coma per dieci giorni. La voglia di restare aggrappato alla vita mi ha dato forza e le mie condizioni sono migliorate fino a un risveglio graduale."
LA PRIMA SPONSORIZZAZIONE ALLA SQUADRA DI VOLLEY
Perché Vanny ha deciso di sponsorizzare con la sua azienda il volley? Era un appassionato di questo sport?
"No assolutamente - risponde con fermezza - Da ragazzo ho praticato diverse discipline sportive ed in particolare a livello dilettantistico il basket. Credo di essere stato il più giovane di Noventa Vicentina, dove abitavo nel '57, quando a 12 anni mi tesserai per la squadra locale. Dodici anni fa mi invitarono a San Casciano in Val di Pesa a conoscere il volley femminile proponendomi una sponsorizzazione. Nacque da quel momento il mio amore per questo sport. La squadra era in B2 e ho contribuito a farle scalare due categorie fino all'A1 ed ancor oggi Il Bisonte continua a sponsorizzarla."
Ma perché se lei non fa più parte dell'azienda?
"È la mia volontà e gli attuali gestori giapponesi esaudiscono le mie richieste pur che sia vivo, nel senso che offro loro ancora la mia immagine. Lei pensi che soltanto in Giappone e a Hong Kong Il Bisonte ha 50 negozi, più quelli sparsi in vari paesi, tra cui Stati Uniti e Corea. In quei negozi c'è una mia gigantografia, forse una riconoscenza alla mia persona e questo mi gratifica".
Il Bisonte ha come presidente Elio Sità, personaggio sportivo di spicco che ricopre anche l'incarico di vice presidente regionale del Coni e della Fipav, comitato toscano, che concede volentieri l'immagine della squadra a Wanny De Filippo conosciuto su FB con il soprannome "Lupo Fortebraccio" da lui stesso affibbiatosi.
Wanny va in palestra ed è circondato dall'affetto di tutte le atlete che in lui riconoscono una persona vicina e generosa, perché far parte del Bisonte è un traguardo per tante ragazze.
"Cerco di essere utile allo sport ed altruista più possibile nella vita - dice il patron - perché alla mia età la benevolenza di queste ragazze, che definisco come le mie figliocce, è una gioia grande. Non mi interessano le auto e gli alberghi di lusso. Ho tre case dove continuo a ritrovarmi con gli amici per giocare a biliardo, un hobby che ho sempre coltivato. In campagna tra Arezzo e Firenze abito in una zona dove siamo tutti amici ed ogni anno nel mese di agosto, eccetto quest'anno a causa del Covid 19, ci ritroviamo invitati nella villa di Sting, vicino alla mia ex colonica, dove la celebre voce dei Police ha deciso di risiedere assieme alla moglie Trudie Styler".
LA SUA DECISIONE DI REGALARE UN PALASPORT A FIRENZE E I LEGAMI CON LUCCA
Wanny non ha perso un grammo del suo fascino hippy, anche alla veneranda età di 76 anni. Gli sportivi lo applaudono quando calca il parquet del Nelson Mandela in segno di riconoscenza per quello che ha fatto per questa società vollistica. Lui entra con l'immancabile cappello, preferibilmente di colore arancione, abbigliamento sempre colorato, la sua folta barba ed i capelli lunghi legati con il codino e la sua presenza è un sostegno morale per le ragazze prima della partita.
Ma un segno tangibile del suo amore per Firenze l'imprenditore lo ha dato regalando alla città un Palasport in costruzione in via del Cavallaccio vicino all'Hotel Hilton. Un impianto polivalente dalla capienza di 5 mila spettatori che fu presentato quattro anni fa con il progetto approvato dalla giunta comunale di Firenze per la gioia del sindaco Dario Nardella, dal costo quantificato in circa sei milioni di euro interamente coperti dalle sue tasche.
Un grande esempio di generosità e sportività per tutti quegli imprenditori che molto spesso hanno tante intenzioni, ma pochi fatti. A Lucca è tanto che si parla di rifare lo stadio e ci auguriamo che questa sia la volta buona con diversi imprenditori disposti a finanziarlo mentre a Firenze una sola persona si prende carico dei costi per fare un Palasport.
A Lucca abbiamo grandi tradizioni con Amore & Vita Prodir, la Lucchese e il Basket Le Mura e a Firenze oltre alla Fiorentina si stanno consolidando diverse nuove realtà sportive in altre discipline come il volley con nuovi impianti grazie a persone generose che amano lo sport.
Due lucchesi stanno contribuendo alle fortune della società di San Casciano: Maila Venturi e Nadia Centoni. "Maila - conclude Lupo Fortebraccio - è il mio "passerotto". Un libero molto bravo e che si farà strada. Nadia, oltre alla grande giocatrice che è stata, è anche nostra preparatrice atletica. Apprezziamo il contributo che entrambe stanno dando alla nostra società".
Un personaggio che dopo aver visto la morte in faccia ha preferito dedicarsi alla generosità che preferisce alla ricchezza così come l'infinito patrimonio di dignità. Anche per questi motivi ha ricevuto diversi premi fra i quali la Stella d'Oro del Coni, il Fiorino d'Oro ed il premio internazionale le Velo-L'Europa per lo sport.
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Alla prima esperienza su questa distanza ha stupito tutti. Come fa sempre, del resto. Andrea Lanfri è stato uno dei protagonisti assoluti del week-end appena trascorso in casa Virtus Lucca. L’atleta paralimpico ha partecipato per la prima volta a una mezza maratona e ha approfittato della bella gara organizzata a Pisa per confrontarsi sui 21 km. Obiettivo restare sotto le due ore, risultato 1 ora e 31 minuti. Insomma, una grande prestazione che conferma la forza di questo straordinario atleta.
Ma il fine settimana ha regalato altre emozioni, sempre nel settore corsa. A Imola Walter Fauci ha chiuso in 14’ 48” i 5.000 metri strappando così il pass per i Campionati Italiani di endurance in programma a Modena il prossimo week-end.
Anche nel settore femminile non sono mancate le soddisfazioni. Ottimo rientro in pista per Marta Castelli dopo un lungo periodo di stop causato da un infortunio. La mezzofondista romana ha chiuso terza assoluta nei 1.500 metri corsi nella sua città con l’ottimo tempo di 4’44”65. Bellissima prestazione anche per Clementine Mukandanga, di scena alla maratona di Bulgaria per centrare il tempo olimpico (2 ore e 30 minuti). Obiettivo purtroppo mancato per pochissimo con l’atleta virtussina che si ha chiuso con un comunque ottimo 2 ore e 38’.