Ciao Pepe,
io mi devo scusare per averti scoperto tardi, per aver letto di te, della tua vita, del tuo esempio molto, troppo tardi nella mia vita!
Certo è stata mia colpa, ma è certo anche che sono riusciti ad oscurarti bene, a tenerti lontano dai riflettori e dall’informazione mondiale; e posso capirne anche il perché: davi fastidio compagno Pepe, caspita se davi fastidio!
Ma non per le tue gesta, per le tue battaglie o per le tue parole: davi fastidio per ciò che eri e per come vivevi, nonostante fossi Presidente della Repubblica di uno Stato importante; ma mica davi fastidio solo ai governanti e ai potenti del mondo sai, davi fastidio anche alle persone normali che si rifugiavano nella certezza che certe idee fossero irrealizzabili. Quando ero ragazzo e, spesso, mi accoravo nel manifestare quelle idee, sempre il mio discorso veniva troncato, dagli interlocutori di turno, con la frase, pronunciata dietro un benevolo sorriso per la mia bambinesca ingenuità: “ma queste sono solo utopie!”
Ecco, tu hai dimostrato, non solo con le parole ma con la tua vita, che quella “utopia” può essere reale… è un po’ come quando, anni fa, percorrendo le autostrade italiane, ci si poteva imbattere con la scritta: DIO C’È! quasi a risolvere definitivamente, con un po’ di vernice, il più grande mistero dell’umanità!
E allora grazie compagno Pepe, grazie di tutto, grazie di cuore, grazie anche per il fatto che a 64 anni mi stai facendo scrivere piangendo che è un’emozione immensa e non è un’utopia!
Un necrologio di emozioni per salutare la scomparsa di José “Pepe” Mujica, ex presidente dell'Uruguay
Scritto da ubaldo de francesco
lettere alla gazzetta
14 Maggio 2025
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