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Scritto da Redazione
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24 Marzo 2020

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Sono passati circa dieci giorni dal primo de-cretino di Conte e mano mano che passano i giorni ci si sta un po’ tutti accorgendo che quello che denunciavo nel 2008 si sta avverando: la guerra. Una guerra silente non fatta di bombe, ma di mancanza di respiro, di libertà, quella libertà che era già limitata e che ora lo è totalmente.

Nei primi giorni siamo rimasti increduli sbalorditi. Facevamo fatica a pensare che tutto fosse vero. Allora cercavamo quello che abbiamo voluto perdere, il senso dello stato e del popolo pensando di ritrovarlo in inni e bandiere e solidarietà, una finta solidarietà che, al momento, non c’è ma ci sarà presto.

Quando ci sveglieremo dal virus. Guariti, ma svuotati di tutto della nostra dignità, del nostro lavoro, dell’indipendenza. Allora quando milioni di pance saranno vuote grideremo all’ingiustizia contro chi abbiamo (si fa per dire eletto) a rappresentarci, urlando il nostro disprezzo, accusandoli di essere non politici al servizio del popolo con ideali, ma illusionisti senza ideali al servizio del potere economico e dell’economia virtuale. Allora solo allora ci accorgeremo che anche questo sistema non ha funzionato e dovremmo ricominciare da capo.

Adesso c’è per molti la disoccupazione, per altri lo stipendio sicuro, i sindacati che si battono (sempre si fa per dire) per la salute dei lavoratori, ma i soldi se il centro nord non produce finiranno e allora andremo a toccare il fondo salva stati e sarà come andare a chiedere i soldi ad uno strozzino e anche chi si sente sicuro perché lavora sotto lo stato o ha la pensione meritatamente sudata, li perderà.

Finiremo all’inferno peggio della Grecia. Sono pessimista?, no sono realista. Io, come, probabilmente, centinaia e migliaia di persone, non ho i soldi per fare la spesa, ma non perché non abbia lavorato, ma perché precaria. Ho lasciato la televisione per i motivi che ben sapete poiché non accetto che nessuno mi tolga la parola. Lavoravo come supplente nella scuola pubblica, ma i precari non vengono pagati mese mese e pure mi sono conquistata sul campo la stima di tutti i colleghi…

Quale solidarietà!!! Chi è predisposto a fare le cose con urgenza negli apparati statali non lo fa… e non smuove per accelerare in questo momento le pratiche di chi avanza i soldi veri, reali e sudati. Pensate ai medici, agli infermieri che da anni denunciano la carenza di questa sanità, ora sono eroi ma prima?, ma poi?

Lo stato chiama medici e infermieri a lavorare anche se specializzandi e cosa gli offre?, vitto e alloggio. Vi sembra giusto? Questa è la solidarietà? Popolo svegliati oggi tocca a noi ma presto a milioni di voi. Le persone che leggeranno questo mio pezzo diranno che cosa allora dobbiamo fare. Non pagare più le tasse e pretendere trasparenza negli atti, confisca di una bella fetta di stipendi dei parlamentari, funzionari, burocrati, star e stellette del video e non solo e facciamo in modo che quando e se ci rialziamo non commetteremo i soliti errori.

Cantiamo di meno, sventoliamo meno bandiere, ma uniamoci e pretendiamo che questo nostro stato, voluto e sudato con il sangue dai nostri padri e nonni, funzioni per tutti 

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