Anno XI 
Sabato 12 Luglio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da loreno bertolacci
Politica
11 Luglio 2025

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Siamo a Lucca, in una tranquilla giornata estiva, nei magnifici locali de “la Cannoniera” dove si iniziano a sparare colpi, ma non quelli reali delle guerre in corso, che qui nessuno vuole. Sono i colpi contro quel pensiero di quel “mondo al contrario” dove Roberto Vannacci trova terreno sempre più fertile con ragionamenti logici oltre che ovvii che gli hanno portato tanto successo in termini di relazioni oltre che politico anche dalle nostre parti o meglio ancora alle nostre  latitudini visto che il suo successo attualmente va dal nord a sud Europa.

“La Cannoniera” alias “la casa del Boia”, una location ideale quella lucchese, tristemente ricordata per le manifestazioni contro una delle prime apparizione nella città del nostro generale scrittore di libri qualche anno prima. A quell’epoca bandiere rosse e giovani manifestanti, proprio in questo punto della città, avrebbero voluto vietare anche il diritto di parola al generale, senza alcun confronto e con un ovvio diritto da parte loro di replica riconosciuto e richiesto proprio dall’autore del libro tanto discusso. Replica che spesso viene demandata da allora ai mass media spudoratamente schierati a sinistra, quei mezzi d’informazione radical chic custodi, secondo loro, della verità assoluta. E allora, parafrasando un’espressione onomatopeica che imita il verso del cuculo di mia madre che mi ricorda la lontana infanzia e che ogni volta mi destava sorpresa: cu cu, La7 tete…

Eh si, meno male che qualche gruppo editoriale come quello che viene da il Cairo, pardon dal suo proprietario Urbano Cairo, un po' di pubblicità gratuita la sta facendo al generale. Magari aiuta le prossime elezioni regionali. Una troupe televisiva della nota emittente (im)parziale, armata di tutto punto, si fa per dire, era presente fin dalle prime luci “dell’alba di una nuova era anche per Lucca”, ci auguriamo. Presenza quella della troupe, prima fuori de “la cannoniera”, davanti alla bocca di fuoco che, di lì a poco, non avrebbe sparato come tanti continuano a volere al parlamento europeo, ma avrebbe parlato di sicurezza, quella con la S maiuscola. Troupe che poi ritroviamo dentro i locali per non perdersi nulla di quanto detto dal generale e dai relatori cercando di fare informazione, si fa per dire. Ritrovandola infine anche al ristorante che ha ospitato centinaia di commensali amici di Vannacci nella magnifica cornice di Piazza dell’Anfiteatro, gioiello lucchese che ci invidia tutto il mondo. Un incontro pubblico quello di ieri sera, dove si è discusso di un tema tremendamente importante e attuale: la sicurezza sociale.

Quella sicurezza che ogni essere umano dovrebbe avere durante tutta la sua esistenza, tra realtà e percezione, dove le prospettive e soluzioni si fanno sempre più incerte per svariati motivi. Incontro pubblico moderato dalla collega Chiara Giannini a cui hanno partecipato relatori del calibro della Dott.ssa Laura Lucchi, dottore in Neuro Scienze Cognitive e docente universitario in criminologia e Intelligence per la Cyber Sicurity. La dottoressa ha illustrato tutti i pericoli che si nascondono anche nel mondo virtuale nel quale i giovani soprattutto si sono trovati immersi in una navigazione senza meta e senza un porto sicuro. E’ stata poi la volta del Dott. Matteo Pacini, psichiatra e anche lui docente universitario ai Master in Medicina delle dipendenze, uso di droghe nelle baby gang tra devianza e criminalità.

Quelle droghe, anche leggere, che tanto male fanno ai nostri giovani al contrario di chi le vorrebbe rendere libere e si presente magari in parlamento con un fiore all’occhiello di mariuana. Una trattazione che ha lasciato tutti sconcertati visti i danni irreversibili nell’uso di queste sostanze. E pensare che i soloni delle politica vorrebbero consentirne l’uso legale. E’ stata poi la volta del segretario regionale FSP sindacato polizia di stato Gianluca Panattoni che ha illustrato in modo estremamente pratico il lavoro delle forze dell’ordine in particolare della Polizia di Stato sottolineando la necessità di personale per garantire il presidio del territorio e la “deterrenza”.

Gran bella parola di cui tanti, anche di sinistra, si riempiono la bocca, ma che richiede interventi strutturali importanti in termini di assunzioni di personale. Senza parlare poi delle critiche che sempre da questa parte dell’emiciclo arrivano al primo, timido a nostro avviso, decreto sicurezza. Con un pò di ritardo nel volo, proveniente da Strasburgo dove si votava la sfiducia alla signora Ursula von der Leyen, sfiducia che, ahinoi, non ha raggiunto il quorum per giochetti di palazzo e astensioni programmate a tavolino, è arrivato il Generale, quello con la G maiuscola che, dopo i saluti, ha iniziato la sua spiegazione circostanziata, precisa e argomentata sulla  sicurezza. Come spesso sostiene lui, dicendo cose scontate. Ma di scontato, in questo “mondo al contrario”, non ci sembra che ci sia proprio nulla.

Microfono alla mano e microfono sul tavolo della nota emittente che registra tutto, per poi essere tagliato, aggiuntato, corretto e commentato da quella Tv (im)parziale che sta facendo tanta pubblicità gratuita al vicesegretario della lega, Roberto Vannacci, per le prossime consultazioni. Una settimana impegnativa a Strasburgo per l’eurodeputato che l’ha visto protagonista di quella politica nella quale tanti si ritrovano e riconoscono.

Attori della sicurezza non sono solo polizia e forze dell’ordine ha sostenuto Vannacci. Tanti sono i concetti espressi: “la sicurezza viene immediatamente dopo le necessità vitali dell’essere umano. Senza la sicurezza tutto il resto delle attività sociali non sarebbe possibile. La necessità sociale di sicurezza si ricerca oggi separandoci dalla società mentre dovrebbe essere il contrario.” Le misure preventive e le misure repressive ci consentono di fare sicurezza. Vannacci ha continuato approvando, naturalmente, il nuovo decreto sicurezza che deve essere implementato e aggiornato in certi punti.

La prima parte della prevenzione della criminalità, secondo l’europarlamentare, è la famiglia mentre l’istituzione scolastica costituisce la seconda parte che può prevenire la criminalità. Ha proseguito: “purtroppo nella scuola è stato cancellato, oscurato, censurato, dimenticato il merito, una delle caratteristiche principali per le quali è direttamente connesso anche l’istinto  delle persone. Una scuola più dura e selettiva può formare lo studente per una vita che si presenterà dura e selettiva.” Secondo Vannacci vi sono sempre più persone formate che non credono nel merito, di quanto si può costruire nella vita con il sacrificio; vi sono persone che credono sempre più in un successo, in una ricchezza stocastica; beh allora possono giustificare l’appropriarsi di una ricchezza altrui, derivata senza un criterio, che dovrebbe essere invece il merito.

L’incontro è proseguito in una sala stracolma in assoluto silenzio, rotto solo in applausi fragorosi quando si è parlato delle forze dell’ordine e del loro sacrificio e quando poi Vannacci ha parlato della “giusta reazione” in caso di furto o violazione della propria dimora oltre che della giusta pena che spesso non viene scontata. Insomma quasi quattrocento persone in una giornata lucchese qualunque, con gente e con un generale però non proprio qualunque. Se ne facciano una ragione i soloni di quella sinistra politica che vorrebbero vietare anche questi incontri.

A dire il vero con una presenza estremamente discreta delle forze dell’ordine, che garantiscono come sempre la nostra sicurezza e ai quali va il nostro grazie. Non vi è stata tuttavia alcuna manifestazione contraria a quel mondo Vannacciano che tanto affascina la collettività. Anche il primo cittadino Mario Pardini non si è perso l’appuntamento dell’eurodeputato con i suoi lucchesi. Anche lui eccellenza, finalmente, del nostro territorio. Appuntamento che è proseguito poi con un momento conviviale presso un famoso ristorante posto nella magnifica cornice di piazza dell’Anfiteatro dove quasi duecento commensali hanno festeggiato la presenza dell’amico Generale. Sono oramai lontani, ma non dimenticati, i tempi quando venne messo alla gogna mediatica un noto ristorante sempre lucchese che si permise di ospitare una cena con il generale in tempi non sospetti, quando ancora nessuno si immaginava l’escalation politica che avrebbe fatto il suo pensiero. Quel pensiero scontato de “il mondo al contrario” nel quale oggi tanti si riconoscono e in alcuni casi si fregiano di appartenere.

Ma dov’erano a quel tempo, agli inizi del percorso? Anche qui, in piazza dell’anfiteatro, durante tutta la cena, siamo stati accompagnati dal servizio impeccabile del ristoratore, ma più di tutti dal servizio televisivo e, udite udite, dalla diretta di La7, rete (im)parziale e non schierata. Insomma una giornata in TV con Telese che, a quanto pare, questa volta (non) ha badato a spese. Beh, qualche cosa si potrebbe obiettare però, visto che a un certo punto tra i commensali abbiamo avuto anche il piacere di poter notare i suoi giornalisti come ospiti che si sono potuti  rifocillare, dopo una giornata di intenso lavoro, con le famose specialità e leccornie lucchesi.

Chissà se al contrario, una troupe televisiva di palese schieramento, diciamo così, opposto alla sinistra, presentandosi a una festa dell’unità avrebbe avuto la stessa ospitalità sedendosi alla mensa di commensali di quel pensiero unico dominante che nulla tollera e non accetta confronti? Magari con i commenti sconclusionati di un Bersani, come ieri sera, che da lontano cerca di fare il simpatico con qualche battuta datata.

Anche questo può accadere a una conviviale con Vannacci. E’ da sempre, dalle sue prime riunioni e incontri con la gente, dalle prime presentazioni del suo best seller “il mondo al contrario” che cerca, il Generale, un sano confronto delle sue idee con chi non la pensa come lui e non uno scontro ideologico. Ma questo confronto difficilmente arriva, perlomeno alle nostre latitudini. La giornata di Vannacci a Lucca è proseguita fino a tarda serata, incastonata in quel gioiello lucchese della sua piazza più bella. Complice una luna piena che ha illuminato, ci auguriamo, le idee di molti. Alla prossima réunion dalle nostre parti Generale e… non mollare, avanti con coraggio!

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