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Scritto da Redazione
Economia e lavoro
30 Maggio 2020

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Se è vero che il riso abbonda sulla faccia degli stolti, è altrettanto certo che il sorriso, suo parente stretto, ma molto, molto più nobile, è sempre più una rarità. Vederselo elargire spontaneamente è merce rara, trovarlo, nei meandri di questa nostra vita quotidiana, pressoché impossibile o quasi. Ebbene, nonostante tre mesi di lockdown che avrebbero ammazzato anche un toro se lo avesse potuto sperimentare e comprendere, c'è in via Beccheria un negozio dove il sorriso è una sorta di imprimatur a prescindere e dove si respira un'atmosfera di freschezza e di simpatia che nessuna mascherina, gel igienizzante o guanti che dir si voglia riescono a mitigare.

E' il Duetto, un esercizio commerciale storico, famoso e apprezzato per il suo campionario anche da chi proviene da oltre confine e non solo da oltre città o anche regione. "E' vero - spiega Claudio Gonfiantini che con la moglie Anna Vaia conduce il negozio da anni - I turisti vengono volentieri perché qui trovano modelli di scarpe che, se anche di marche conosciute e vendute nei loro paesi, non sono così personalizzate. Riapriamo dopo quasi tre mesi di lockdown nei quali, sinceramente, abbiamo atteso terribilmente di poter ricominciare. Purtroppo tutto ciò che avremmo incassato e guadagnato non ce lo restituirà nessuno, ma io sono per natura ottimista e devo dire che l'accoglienza che ci hanno riservato i nostri clienti in questo periodo iniziale è stata davvero unica".

"Non sarà facile ripartire - continua Claudio Gonfiantini - ma non possiamo né dobbiamo lasciarci abbattere. Io credo che si debba cercare di interpretare quanto avvenuto come l'occasione per rilanciarsi e rimettersi in discussione. Noi ne abbiamo approfittato, ad esempio, per ristrutturare i locali e adeguarli, anche, alle nuove direttive in materia sanitaria. Il sorriso che c'è qua dentro? Siamo effettivamente contenti di fare questo lavoro, ci piace, ci piace il contatto con la gente e molti sono diventati clienti fissi e affezionati. Ci mancava proprio questo rapporto umano e siamo finalmente contenti di averlo nuovamente realizzato. Le difficoltà devono aiutarci a diventare più forti, credio sia questo il più grande insegnamento che possiamo trarre da una tragedia come quella che abbiamo vissuto".

 

Foto Ciprian Gheorghita

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