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Scritto da Redazione
Economia e lavoro
10 Novembre 2022

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Eugenio Baronti di Sinistra Italiana interviene sul piano Multiutility, che comporta la creazione di una società unica per quanto riguardo il servizio di gestione rifiuti per l'intera Toscana Nord, comportando quindi cambiamenti radicali rispetto all'attuale gestione.

"Ho scritto diversi post e interventi in questi mesi, sulla mia pagina facebook e anche a mezzo stampa, per cercare di informare e creare consapevolezza su quali saranno le conseguenze per i comuni e per i cittadini della costituzione di questo nuovo gigantesco carrozzone Firenze centrico in cui verranno conferiti tutti i servizi pubblici locali di tutti i comuni Toscani - esordisce Baronti - almeno questo sono i desideri di Giani e company."

"La materia è estremamente complessa perché il percorso è molto complicato - spiega - nemmeno i sindaci ci capiscono qualcosa, fanno solo finta, infatti, i rocamboleschi passaggi per aggirare gli ostacoli e giungere alla costituzione di questa diabolica struttura societaria, sono stati escogitati da consulenti finanziari 'neutri' come lo sono gli uomini del credito e della finanza privata."

"Per la Toscana, rappresenta un passaggio di modello, da quello misto pubblico privato, nato dai processi di privatizzazione degli ultimi decenni, al 'salto di qualità' come dicono impunemente lor signori, senza nemmeno provare un briciolo di vergogna, verso la finanziarizzazione di tutti i nostri servizi pubblici locali - continua Baronti - che verranno a breve quotati in borsa, il più grande esproprio di democrazia e di potere decisionale che sia mai stato operato nei confronti dei consigli comunali nella nostra storia repubblicana."

"Questo processo è stato perseguito con grande determinazione dal PD ma anche dalla destra che non si è tirata indietro, anzi freme per essere della partita, da Italia Viva, Azione e da un pezzetto di sinistra subalterna a questo campo liberista impropriamente chiamato centro sinistra toscano."

"Io penso che questa battaglia - sottolinea - perlomeno nella toscana centro, per adesso è persa perché nei consigli comunali la sinistra non c’è più, quelli rimasti, quelli che hanno il coraggio di votare contro e di metterci la faccia, sono pochi, moltissimi sono perplessi, dubbiosi, ma finiscono sempre per adeguarsi, per ubbidire agli ordini superiori. Io non vedo la possibilità di una esplosione di un movimento capace di bloccare il percorso o perlomeno metterlo in difficoltà, ovviamente sarei felicissimo di essere smentito."

"Ci sono pochi piccoli comuni che si stanno manifestando il loro dissenso e in tanti si chiedono. ma se un comune non aderisce cosa succede ai suoi servizi? Dipende se quel comune ha aziende proprie o in società con altri comuni, se ha la maggioranza può resistere - fa notare Baronti -. Faccio l’esempio di Lucca che ha una sua società per la gestione dell’acqua e dei rifiuti, vecchio modello a capitale misto pubblico privato e gestisce in proprio il servizio perché non ancora conferito, per quanto riguarda i rifiuti, la sua società nel gruppo Retiambiente SPA che è una società pubblica partecipata da 100 comuni delle quattro province dell’ATO Toscana costa."

"Ad oggi, solo 7 società di gestione dei rifiuti preesistenti nelle 4 province sono incorporate nel gruppo e il servizio, viene svolto in 83 comuni, gli altri non hanno ancora conferito le loro aziende. In queste condizioni, oltre a Lucca, ci sono altri comuni come Livorno, Massa e Carrara, loro potrebbero opporsi e continuare a gestire il servizio igiene del territorio come hanno fatto fino ad oggi."

"Se domani la maggioranza dei comuni dell’ATO e il CdA del gruppo Retiambiente decide di aderire alla Multiutility, i comuni che non hanno aziende saranno costretti ad aderire anche contro la loro volontà perché non hanno alternative. La Multiutility è voluta da gente senza scrupoli con scarso o nullo rispetto delle istituzioni e della democrazia, e hanno in mano diverse armi di ricatto; i grandi impianti esistenti, ma soprattutto quelli che verranno realizzati nei prossimi anni, saranno gestiti dalla Multiutility che può imporre prezzi alti di conferimento come ritorsione nei confronti dei comuni ribelli non associati" conclude Baronti di Sinistra Italiana.

"Cosa si potrebbe fare? Si potrebbe resistere e procedere alla creazione, attraverso accorpamenti e fusioni per aree omogenee, di società a gestione pubblica ma, molti comuni, hanno già aderito alla Multiutility o hanno intenzione di farlo. Questa classe dirigente amministrativa sta producendo un danno enorme, ritornare indietro sarà impresa ardua al limite dell’impossibile, sicuramente avrà dei costi esorbitanti e sarà un percorso che dovrà maturare prima di tutto nelle coscienze dei cittadini che dovranno richiederlo ed imporlo mandando a casa questi pessimi amministratori responsabili di questo enorme furto di democrazia."

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