"La memoria va custodita e alimentata, in ogni momento. Per noi, che viviamo oggi ma, soprattutto, per i familiari delle vittime. Perché sono loro ad aver subito perdite talmente grandi per cui non esiste risarcimento. Di conforto, per loro, può essere solo la consapevolezza che l'estremo sacrificio dei loro cari ha permesso alla nostra comunità di costruire un mondo migliore e continua ancora, attraverso il ricordo, ad alimentare la fiamma della speranza": così il sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, durante la cerimonia per i 50 anni dalla strage di Querceta in memoria del brigadiere Giovanni Mussi e degli appuntati Armando Femiano e Giuseppe Lombardi, uccisi il 22 ottobre 1975 da due ricercati per rapine a banche e uffici postali che, in seguito, si proclamarono appartenenti a movimenti di lotta armata.
In località Montiscendi, nei pressi del casolare dove si consumò l'eccidio e dove, oggi, spicca il cippo in marmo bianco dedicato ai tre poliziotti, si sono raccolti il Prefetto di Lucca, Giusy Scaduto, i rappresentanti della Questura di Lucca, dei Comuni di Pietrasanta, Viareggio, Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema, delle polizie locali e le associazioni, civili e d'arma, tutti stretti al fianco dei familiari delle vittime.
"Lavoriamo tutti i giorni per strada – ha ricordato, nel suo intervento, il Questore Edgardo Giobbi – e tutti i giorni teniamo vicino a noi i nostri caduti, ci stanno accanto. Quando abbiamo momenti di difficoltà è il loro pensiero che ci rianima, ci restituisce forza e ci fa lavorare al meglio". Un pensiero di rispetto e gratitudine, per i familiari dei tre servitori dello Stato, è stato espresso anche dal delegato del Comune di Viareggio, l'assessore Alessandro Meciani, che ha concluso la serie delle orazioni ufficiali.
Al cippo commemorativo sono state deposte tre corone d'alloro, a cui è seguita la preghiera e la benedizione del parroco di Querceta, don Giuseppe Napolitano. Nel corso della cerimonia è stata ricordata anche la figura di Giovanbattista Crisci, sopravvissuto all'eccidio del '75 e scomparso nel 2021 dopo aver dedicato la sua vita al ricordo dei colleghi, attraverso iniziative sportive e legate al mondo della scuola.
 
						 
						
 
										 
						 
						 
						 
										 
						 
				
 
						 
						 
						 
										 
						 
										 
										 
						 
										
